tram e trasporto pubblico a Roma |
31 dicembre. Se qualcuno avesse pensato che la notizia della nuova metro urbana (ma perchè, ci sono metro extraurbane?) avesse costituito l'ultimo proclama del 2014, si sarebbe sbagliato di grosso, visto quello che leggiamo sul Messaggero di oggi; eccone qualche estratto.
Non solo tagli agli sprechi. Nella manovra approvata ieri dalla giunta Marino arrivano anche gli investimenti. Una fetta importante della torta - oltre 28 milioni di euro - è destinata al settore dei trasporti: neI 2015 nella Capitale arriveranno una nuova metro urbana da Vigna Clara a Ostiense e due linee tram, una delle quali andrà a creare un’intersezione strategica con l’apertura della metro C fino a piazza Lodi, prevista entro giugno-luglio del prossimo anno.
La prima parte del discorso, appunto sulla metro urbana, ci è già nota. Circa le due linee tramviarie con relativa intersezione strategica, ecco qualche chiarimento:
LINEA VERDE
Con l’inaugurazione della nuova tratta della “linea verde”, già aperta fino a Centocelle, arriverà anche un tram che collegherà proprio piazza Lodi a Santa Croce in Gerusalemme. Un raccordo, tutto su ferro, che lascerà i passeggeri della metro C a poche centinaia di metri da San Giovanni, vale a dire il terzo step della metropolitana, che dovrebbe essere completato entro un anno. "Può sembrare un tratto breve - ha spiegato ieri Marino - ma è assolutamente strategico perché mette in collegamento, via ferro, la nuova linea con Termini e i Parioli oltre alle nuove linee tram".
Apprendiamo innanzitutto che la metro C è la "Linea verde", anche se non è chiaro cosa abbia di verde, anzi una volta il colore avrebbe dovuto essere giallo; circa il tram per piazza Lodi (che è anche un raccordo tutto su ferro, tante volte qualcuno pensasse ad un tram su rotaie di legno) sembra essere quello già annunciatoci, che brilla per la sua brevità. Qualcuno dovrebbe poi chiarirci cosa abbiano a che fare Termini e ancor più i Parioli con un collegamento tra piazza Lodi e Santa Croce (e con le nuove linee di tram: quali? Ci torna in mente il discorso dei "nuovi tram che già circolano in alcuni orari"...) Ma procediamo:
FORI IMPERIALI
Nel corso del prossimo anno partiranno anche i lavori per il nuovo tram che collegherà Piazza Vittorio a largo Corrado Ricci, il cuore dei Fori Imperiali, a pochi passi dalla stazione della metro B del Colosseo. "Metteremo i binari su via Cavour, su un percorso che già esisteva per una vecchia linea non più utilizzata dagli anni ‘90", sottolinea Marino.
Il Comune istituirà anche una navetta bus che farà la spola tra il Colosseo e piazza del Popolo. "La chiameremo navetta dei tram - ha detto il sindaco - perché verrà presa anche dai passeggeri di altre linee su ferro che circolano nella zona, a partire da quelle che transitano su via Labicana". L’opera costerà 20 milioni di euro, i cantieri verranno aperti nei primi mesi del prossimo anno, anche se la conclusione dei lavori avrà tempi più lunghi rispetto a quelli della tratta che parte da piazza Lodi.
Ecco che risorge la famosa linea su via dei Fori Imperiali, anch'essa già da tempo annunciataci, alla quale si aggiunge ora una "navetta dei tram", che poi sembra essere una normale linea di autobus dal Colosseo a piazza del Popolo. L'apparizione di questa navetta autobus ci fa sospettare che i nostri inizino ad avere dei dubbi sulla pratica possibilità di far passare un tram in via dei Fori Imperiali e che quindi pensino di ripiegare su un autobus (che novità!); in questo caso i binari su via Cavour che - sempre secondo il sindaco - sarebbero la "vecchia linea non più utilizzata dagli anni '90" (in realtà abbandonata fin dal 1976 e della quale non esiste più alcuna traccia) dovrebbero far parte di un itinerario l.go Corrado Ricci-v. Cavour-Termini (o forse con partenza dal Colosseo per via N. Salvi e v. degli Annibaldi; qualsiasi balla è ammessa). In ogni caso ci permettiamo di dubitare che tutto ciò sarà realizzato: probabilmente ad un certo punto attiveranno la "navetta dei tram", con enfasi degna di tale opera e relative promesse di altre e fondamentali realizzazioni. In ogni caso si mettono le mani avanti sui tempi di realizzazione, certo più lunghi di quelli per la linea di p. Lodi...
Un commento dell'avv. Donzelli. FANNO RIDERE I POLLI. Su tutti i giornali le ultime trovate tramviarie del Sindaco Marino. Bene? No! Niente Togliatti, niente TVA, niente S. Paolo, niente Lungotevere di Insolera, niente prolungamento del 2. Che cos’è allora? il piano del non-fare? Viceversa qualcuno si crede di poter mettere i binari in pieno centro storico su strade dove manco la SRTO ci riuscì. E si crede che la Sopraintendenza, che ha bloccato linee ben più semplici per molto meno, lo lasci fare. Per contro, hanno tirato fuori quella che era una nostra vecchia idea. Ma siccome è l’unica cosa seria che sono stati capaci di dire, è poco probabile che la vedremo. Il commento dell’UTP è quello di cui al titolo.
Note. - Ma i tram promessici non erano sette? Visto che qui si parla di due linee (tutt'al più tre se vi vogliamo comprendere anche la metro urbana), che fine hanno fatto le altre? E la tanto magnificata linea 1 che fine ha fatto?
31 dicembre. ...che aspetta l'ultimo giorno dell'anno per annunciarci ciò che, senza ombra di dubbio, sarà realizzato nell'anno successivo: il collegamento tra Roma Nord e Roma Sud, da tempo e da molti auspicato (da Roma Capitale News, che anzi trionfalmente annuncia: "Roma Sud e Roma Nord collegate da una metro urbana. Marino lancia la novità 2015").
Il sindaco Ignazio Marino anticipa un po’ cosa accadrà a Roma nel 2015. La novità potrebbe essere la nuova metro urbana che unirà Roma Nord con Roma Sud, Vigna Clara e Ostiense. ”È stato firmato nei giorni scorsi l’accordo con Ferrovie dello Stato per portare a 4 binari le rotaie dei treni che arrivano da Cassino e dai Castelli romani. Un intero quadrante non avrà più bisogno di spostarsi su gomma”, ha detto il sindaco di Roma, Ignazio Marino, nel corso della conferenza stampa di presentazione del bilancio 2015.
Innanzitutto attenzione al "potrebbe essere" sopra evidenziato: troppe cose "avrebbero potuto essere" fatte nel 2014, anche se non è stato fatto niente. Dopo di che si parla di una "metro urbana": il nostro pensiero corre subito ad una nuova metropolitana, visto come hanno fatto presto e bene con la linea C, ma invece sembra si tratti di un collegamento attraverso binari FS, visto che le rotaie di certi treni sarebbero portate a quattro binari (mah!). Come queste rotaie a quattro binari unirebbero Roma Nord e Sud ci viene spiegato, anche se in modo un po' vago:
Inoltre useremo le gallerie realizzate negli anni ’90 (e inutilizzate), come una sorta di metro urbana Ostiense-Vigna Clara. La notizia è che Fs ha completato i lavori di ristrutturazione delle gallerie e, durante il 2015, avremo una nuova metro urbana Ostiense-Vigna Clara.
Che le FS abbiano ristrutturato la diramazione per Farneto ci giunge nuovo; forse non siamo aggiornati, ma siamo rimasti al momento in cui i binari erano stati smantellati. In ogni caso, il nostro assessore Improta chiarisce che
Il nostro obiettivo è l’utilizzo della rete urbana di Rfi, in modo che essa possa svolgere la funzione di trasporto metropolitano, sullo stile delle linee FL. Questa galleria si trova a ridosso del Parco del Pineto e consentirà di mettere in relazione Vigna Clara con Valle Aurelia e quindi realizzare un collegamento fino a Ostiense.
aggiungendo poi, cautelativamente, che
...i lavori dureranno due anni dal momento in cui arriverà il finanziamento.
Vista l'insistenza con la quale si ripetono le parole "metro urbana Ostiense-Vigna Clara", viene proprio da illudersi che facciano sul serio*, utilizzando la famosa tratta costruita per i mondiali (o erano olimpiadi? ma tanto si tratta sempre di cose inutili e dannose) per andare da Ostiense a Vigna Clara e forse realizzando il toccasana della chiusura dell'anello ferroviario. Oppure scavando gallerie sotto la città? O forse ponendo binari sul greto e sotto l'alveo del Tevere? Aggiungiamo quanto sopra al nostro repertorio promesse.
* Ammesso che costoro siano in grado di fare qualcosa sul serio.
Nota. - Cosa avevamo detto?
24 dicembre. Ma il 3 non doveva tornare a Trastevere entro la scorsa estate? e la famosa linea 1 che doveva essere attiva entro l'anno? e le sette linee di tram incautamente promesseci? Per non parlare del Tram delle Scienze detto anche della Musica che avrebbe dovuto essere in costruzione. E che dire del filobus dell'EUR o della ricostruzione della stazione ex SRFN a piazzale Faminio, che sembra essersi perduta nella notte dei tempi? Ma certo, ci racconterà che ben presto entreranno in servizio i nuovi tram, alcuni dei quali già circolano in alcuni orari e che si costruirà una linea da via Labicana a piazza Venezia servita da tram trasparenti e che sarà "riqualificato" il Viadotto dei Presidenti togliendo di mezzo ogni speranza di veder realizzata una linea tramviaria da tempo prevista...
C'è solo da dire che da qui al 31 dicembre ci sono ancora sette giorni, forse insufficienti a realizzare quanto promessoci, ma certamente sufficienti per propinarci nuove e più mirabolanti promesse. Restiamo fiduciosi.
20 dicembre. ...è quella prevista per il Viadotto dei Presidenti, visto che, come ci si racconta:
Un punto nel programma elettorale del Presidente Marchionne di grande prestigio e che non vuole affatto sostituirsi al progetto della tranvia Saxa Rubra – Laurentina (a cui era destinato lo spazio centrale all’interno del viadotto), la quale necessità però di una nuova progettazione in quanto gli spazi che erano originariamente destinati non sono più a norma per un trasporto su rotaia.
Vorremmo che l'on. pres. Marchionne (da non confondersi con il suo ben più autorevole omonimo) ci chiarisse quali sono gli elementi che rendono una strada come quella in questione non a norma* per il trasporto su rotaia. Ci sarebbe da ripetere ad oltranza BUFFONI E PAGLIACCI (con tutto il rispetto per questi ultimi).
* L'attuale proliferazione di norme, europee e non, per questo e per quello offre a chiunque una vasta gamma di scuse per fare o non fare qualsiasi cosa, ammesso poi che esista veramente la norma alla quale si riferisce l'on. pres.
10 dicembre. Finora i rotabili dell'ATAC si erano salvati dall'opera dei graffitari. Ma ora non sarà più così, visto che l'ATAC si farà sponsor di artistiche graffitature di tram. Leggiamo infatti, su "Muoversi a Roma":
La street art cambia volto a cinque fermate del tram 19. Tre tram Stanga, regolarmente in servizio , “vestiti” con allestimenti di street art realizzati dagli artisti Collettivo Sbagliato, Diamond, Millo, NemO’S, Solo e V3rbo...
Si spera almeno che le povere Stanga siano preventivamente pellicolate prima di affidarle agli artisti, in modo da poter, in seguito, eliminare rapidamente la sozzura che costoro vi depositeranno.
9 dicembre. A Torino pare si stiano divertendo a costruire un altro tram di fantasia; questa volta si tratta della motrice 447 ex Trieste, poi passata alla STEFER. Stiamo in attesa di vedere il risultato dell'operazione, ma già alcuni dettagli ci fanno intravedere che la 447 uscirà dallo pseudo restauro ancor più malconcia di quanto ne uscì la 312; si vedano ad esempio, nell'immagine, gli accessori ed apparati vari che, con dovizia di lampade di segnalazione variamente colorate, dovrebbero essere montati sulla tavola portastrumenti. E ci aspettiamo, naturalmente, l'usuale controller specialità torinese, con le posizioni marcia e freno invertite rispetto alla pratica di tutto il restante mondo ferrotramviario.
Nota. - Ma perchè i torinesi non si danno al modellismo? Lì troverebbero ampio spazio per la loro fervida fantasia e non butterebbero al vento dei soldi che qualcuno avrà pure cacciato.
25 novembre. Sembra in verità che il pezzetto di linea C trionfalmente inaugurato serva poco, almeno al momento, visto quello che dichiara il ns. assessore Improta (da "Il Tempo" del 24 u.s.):
Mi preoccupa che il numero delle vidimazioni è molto inferiore a tutte le valutazioni che hanno asseverato l’investimento della metro c, che stimava 12mila passeggeri l’ora. Anche se è evidente che quel dato veniva stimato sull’intera tratta o su un tratto significativo a beneficio anche del centro storico, noi oggi abbiamo 12mila vidimazioni al giorno e 70 passeggeri su ogni treno. La navette da Centocelle a Termini sono state drasticamente ridotte. Se nel corso del 2015 non avremo un incremento significativo di passeggeri, è evidente che la Regione e gli altri enti finanziatori dovranno fare una riflessione sull’idea strategica di continuare a investire su questa opera.
Chissà cosa intende per "riflessione sull'idea strategica... ecc." (quale idea può essere definita "strategica"?); forse abbandonare per sempre il progetto della metro C? Che la causa del mancato utilizzo della linea sia nel fatto che sui servizi concorrenti, l'autobus 105 e ciò che resta della ferrovia Roma-Pantano, si può fare a meno di pagare il biglietto, ci sembra una conclusione un po' semplicistica. In realtà, le due linee citate sono preferite dal pubblico semplicemente perchè portano direttamente al centro della città, senza assurdi e scomodi trasbordi su navette express e simili, come era facilmente prevedibile. Se poi hanno anche "drasticamente" ridotto le stesse navette, ancora meglio; forse ridurranno. sempre drasticamente, le corse della metro, col che la stessa si dissolverà nella nebbia.
13 novembre. Da un lato vantano 10.000 passeggeri per la pseudo metro C lunedi 10 (grazie, era il primo giorno!), dall'altra si meravigliano che la linea 105 è tutt'ora sovraccarica (da Trasporti e Mobilità del 12 c.m.); non hanno ancora capito che è più comodo, specie per chi abita vicino al capolinea, mettersi sul 105 raccomandandosi l'anima a dio, che utilizzare il pezzetto di metro e cacciarsi poi nell'espresso-navetta 50, che quanto pare deve essere "rimodulato" (questo enigmatico termine indicherà forse che la frequenza dei passaggi deve essere aumentata). Ci voleva tanto a prevederlo. Da altra parte si seguitano ad annunciare pene terribili per chi non paga il biglietto (anzi il "ticket" come lo chiamano questi ignoranti), con severissimi controlli ai capolinea, "partendo con un modello soft", il che sembra significare che a chi viene trovato senza biglietto sarà indicato dove acquistarlo; ma questo solo all'inizio, perchè poi...
11 novembre. Un folto gruppo di autorità capitoline ha inaugurato, il giorno 8 u.s., circa 1500 metri di una strada che si dirama dalla Laurentina e che dovrà portare a Tor Pagnotta, anche se per arrivarci dovrà superare un cavalcavia sul GRA non ancora costruito. Ma attenzione: non è un normale pezzo di strada, anche se a vederlo può sembrare tale; no, è la prima parte di una grande opera, il Corridoio* della Mobilità Laurentina-Tor Pagnotta ed è quindi giusto che la sua apertura costituisca un avvenimento. In verità, questo corridoio è tutt'altro che una novità: apparve nel 2005, quando uno dei nostri amministratori proclamò:
La prima cosa che mi viene in mente è il tram su gomma che attraverserà il corridoio della Mobilità sulla Laurentina. Una roba da 4.000 passeggeri l’ora. Un mezzo ecocompatibile, ad alimentazione ibrida (ad elettricità e a metano ndr), altamente versatile.
Subito dopo, come tutti sanno, iniziò la consueta ballata tra comune, comitati, associazioni, imbecilli ecc., ognuno dicendo e volendo la sua: il tram su gomma no (solo perchè si chiama tram anche se non lo è); allora un tram a guida magnetica (no, forse perchè anche questo si chiama tram); no, un filobus; anzi no, nemmeno un filobus (opposizione del noto Comitato Mamme), ma un autobus ecocompatibile ecc.. Le varie sceneggiate che si susseguirono da allora fino ai nostri giorni, in circa nove anni e che portarono alla fine ad un nulla di fatto, sono più o meno note a tutti e, in ogni caso, sono qui dettagliatamente riassunte.
E' quindi con comprensibile meraviglia che ascoltiamo quanto ci dice il presidente di Roma Metropolitane, Paolo Omodeo Salè:
c'è l'impegno... per iniziare a risolvere la vicenda dei filobus che sono bloccati da anni a Bologna a causa di una vicenda giudiziaria.
In altre parole, da quanto ci dice il Presidente, per attivare il servizio filoviario sulla Laurentina-Tor Pagnotta mancherebbero solo le vetture filoviarie! Ma lo sa, il Presidente, che per far camminare un filobus occorre anzitutto un bifilare, che lo stesso deve essere alimentato da una rete di distribuzione, che la rete deve far capo ad apposite sottostazioni, ecc. ecc.? E che, dal momento che di tutto ciò sul tracciato della linea non si trova niente**, anche se i filobus ci fossero non potrebbero essere utilizzati? Infine, è proprio vero che i 45 filobus necessari al servizio sulla linea si trovano a Bologna? Qualcuno li ha mai visti? Questi filobus per l'EUR sono stati sempre un po' misteriosi.
C'è poi qualcuno che dà la responsabilità della ritardata apertura del corridoio alla "vicenda filobus": ma perchè, la strada o corridoio che sia non la potevano fare anche senza filobus? e adesso come l'hanno fatta, visto che il filobus che non c'è?
Ecco infine una raccolta di termini con cui la strada/corridoio è stata definita: "un'apertura che vuol dire impegno rispetto al futuro", "un trampolino verso il futuro", "un futuro che è passare dall'altra parte del Gra con la realizzazione del cavalcavia", "un atto di giustizia sociale", "i cittadini recuperano un'ora e mezza di vita al giorno" (forse se la strada/corridoio fosse stata lunga 3 km i cittadini ne avrebbero recuperate tre, di ore di vita), ecc. ecc..., il tutto per 1500 metri di strada. Ma come si fa solo ad immaginare tante fesserie?
* Ma quando è che una strada cessa di essere tale per divenire
un corridoio?
** A parte qualche palo infilato in terra qua e là, quale dimostrazione dei
lavori in corso da parte di Roma Metropolitane nel maggio 2013, dopo l'emissione
di un ridicolo cronoprogramma redatto in
fretta e furia in vicinanza della scadenza del mandato della giunta Alemanno.
Questo cronoprogramma prevedeva la consegna dei filobus nell'ottobre 2013 per
avere la linea in esercizio nel febbraio del 2014: quindi allora non c'era
l'impedimento di oggi alla consegna delle vetture? Alla ricerca di chi seguita a
raccontarci balle.
10 novembre. E' passato esattamente un anno da quando ci comunicarono trionfalmente che la "macro tratta della grande opera" sarebbe stata inaugurata entro il 30 settembre del 2014; questa macro tratta sarebbe stata la tratta Pantano-Centocelle-Lodi della metro C.
Con solo un anno e due mesi di ritardo, ieri è finalmente iniziato l'esercizio della metro C tra Pantano (stazione detta anche Monte Compatri, solo perchè si trova in questo comune) e Centocelle, tratta che non potendo evidentemente identificarsi con la macro di cui sopra, è d'obbligo chiamarla "micro tratta". Il guasto e la conseguente sostituzione a metà percorso del primo treno non hanno impedito al ns. amato Sindaco di pronunciarsi nell'usuale trionfalistico proclama, promettendo "nuove stazioni" a breve. Il guaio è che le stazioni devono costruirsi su linee, le quali a loro volta devono formare una rete e di una rete, per la metro C, non si vede nemmeno l'ombra nel prossimo futuro.
Ci piace ricordare a qualcuno di scarsa memoria che la tratta ieri trionfalmente
inaugurata fu, fino al 4 luglio 2008, una parte
della ex ferrovia Roma-Fiuggi, completamente ricostruita solo due anni prima con
la modica spesa di 350 miliardi di lire...
8 novembre. "Da Monte Compatri a Centocelle", questo il titolo di un articolo su Trasporti e mobilità del 7 u.s.: accidenti, direbbe uno non addentro ai fatti di Roma, hanno trasformato in metropolitana una parte della ferrovia Roma-Fiuggi, addirittura della diramazione S. Cesareo-Frascati, fino a Montecompatri...
A quanto si dice, domani dovrebbe avviarsi il servizio sulla mini-metropolitana C. Speriamo, perchè le incognite sembra siano ancora tante, a partire dall'acqua che cade dal cielo e che, maledetta, si ostina a raccogliersi nelle stazioni della Grande Opera.
Ma anche il software che, ricordiamo, aveva bisogno di essere tarato, è fonte di preoccupazioni. Sembra infatti che questo misterioso elemento seguiti a dar luogo a falsi allarmi e causi tra l'altro continue interruzioni al servizio per inesatto arresto dei treni con impossibilità di aprire le porte; già, perchè la grande opera dovrebbe essere driverless, ossia in linguaggio trasteverino senza macchinista, ma visto che non ce la fa a funzionare driverless, la nostra ATAC ha subito trovato il rimedio: mettere un macchinista a bordo dei treni, che pertanto divengono with driver. Ma guarda un po', chi ci avrebbe mai pensato? Il guaio è che nei treni driverless non c'è posto per un driver o macchinista che sia, non esiste una cabina di guida e non è prevista una vera guida manuale dei convogli. Pare che il macchinista avventizio dovrà arrangiarsi alla meglio, magari seduto su uno sgabelletto, con un gruppo limitato di comandi e comunicando con la sala di controllo. Staremo a vedere come procederanno le cose...
Si è anche appreso che il servizio navetta con cinque fermate e trenini di cinque vetture è morto prima di nascere e al suo posto l'ATAC istituisce una nuova linea express, la 50, Termini-stazione di Centocelle, che è circolare, seguendo l'abitudine oramai invalsa di chiamare "circolare" una normale linea che ad uno dei due capolinea non sosta più del tempo necessario alla salita e discesa dei passeggeri; oltretutto è stata da poco istituita una linea 51, che con la 50 in questione nulla ha a che vedere.
29 ottobre. L'ingegnerismo è una forma morbosa che ha spesso colpito la nostra amata azienda di trasporto, fin da quando era ATM, poi ATAG ecc. e che anche l'attuale gestione (si fa per dire) non ne sia immune è dimostrato da una delle solite cervellotiche numerazioni date alle linee, come ci segnala l'avv. Donzelli.
Con somma fatica siamo riusciti a capire come esce fuori il numero 51 assegnato alla linea bus ex 850 e la questione è molto tortuosa e dimostra l’ennesimo caso di “ingegnerismo” estremo.
L’origine risale a circa 15 anni fa, quando si inventarono le linee “express”, vale a dire celeri con poche fermate e l'ingegneristico criterio di numerazione escogitato per tali linee prevedeva che avessero lo zero finale.
Confrontando i numeri, si nota che ne manca una, programmata ma mai attuata (era riportata in tratteggio nella mappa schematica delle express). In effetti, oltre al 40 express che doppiava il 64 era previsto anche un 50 express che doveva doppiare l’85. Il percorso era la somma delle linee 850 e 650, tenendo il 50 finale (così come il 640 era diventato 40). Non se ne fece nulla, per una serie di motivi. Intanto, non si riusci a fare le corsie preferenziali, per le solite opposizioni e soprattutto riprese il sopravvento la vecchia fissazione per cui dove c’è la metro A tutto intorno deve esserci solo il deserto; ogni ipotesi di decongestionarla (tra cui il 50 express) decadde. Poi sbaraccarono anche S. Silvestro*, e fine.
Invece ora ricompare il 50 express in versione ridotta; deve tra l’altro sostituire un pezzo dell’80, ma non è lontano il sospetto che stiano mettendo le mani avanti per ciò che succederà quando la metro C arriverà a S. Giovanni**, anche perché ormai le ex express fanno, se non tutte le fermate, quasi. Il percorso ridotto è stato depurato della tratta in sovrapposizione alla “sacra” Metro A. Qualcuno si è accorto che così è paro paro l’ex 850? Ne dubitiamo. Si tratterebbe di un 50L, ma mancando il 50 intero, il 50L diventa 51 (come accaduto in altri casi simili). L’ingegnerismo ha colpito ancora.
Note.
* Un'operazione tanto inutile quanto dannosa; distruggendo una
piazza in cui c'era un po' di vita hanno creato uno spazio con panchine da
ospedale che non si sa chi le utilizza, massacrando la rete degli autobus, con
prolungamenti e capolinea assurdi, come l'85 a p. Indipendenza.
** Questo sospetto già lo avevamo avuto, ricordandoci del tram su via dei Fori
Imperiali che ci aveva promesso il Sindaco; figuriamoci... A proposito di
promesse, il 3 non doveva tornare a piazza F. Biondo entro l'estate? E abbiamo
il sentore che la famosa linea 1 sia stata anch'essa messa in naftalina (ma
tanto non sarebbe servita a niente).
25 ottobre. Tra le ultime notizie forniteci dall'ATAC, in mezzo agli usuali e cervellotici spostamenti e pseudo-prolungamenti di linee, spiccano queste due notiziole:
...in centro esordisce la nuova* linea 51, navetta di collegamento tra San Giovanni, la metro B e il Centro Storico. La linea 51 percorre via Labicana, via dei Fori Imperiali e arriva a largo Chigi, ai margini del Tridente...
Ma guarda! ci ricorda tanto l'avveniristico tram che secondo il ns. sindaco dovrà percorrere via dei Fori Imperiali, servito dai nuovi tram forse trasparenti. E poi:
...vengono potenziate nelle ore di punta le linee 60 e 90 allo scopo di garantire elevata affluenza.
Ahi! qui la cosa è più grave, come sempre quando si parla di "potenziamento", che può anche essere una "riqualificazione". Dal momento che le vetture filoviarie sono oramai agli sgoccioli, è chiaro che il potenziamento avverrà a mezzo di autobus e da qui trasformare la linea filoviaria 90 in linea automobilistica, magari inventandosi un prolungamento, il passo è breve. Ma almeno si sbrigassero, a toglierci il peso di questa dannata linea filo-batteria!
* Proprio nuova? Ma prima non ci passava il 53? E prima ancora lo 850? (osservazione di F. Ferruti).
13 ottobre. Sul Messaggero del 12 c.m. un lungo articolo sulle deficienze dei depositi ATAC, la conclusione del quale lascia però di stucco al punto da far mettere in dubbio anche il testo precedente:
Tra le curiosità sulle forniture, una riguarda i tram che hanno i motori elettrici cui vanno sostituite una sorta di spazzole. Teoricamente i kit costano 1,5 euro l'uno. Ma azienda non li compra più. E così gli operai hanno comprato il carbone fuori e le spazzole se le stanno facendo da soli.
Chissà quale carbone utilizzeranno i poveri operai per costruirsi le spazzole in luogo dei "kit" che la cattiva azienda non compra più? E dove lo compreranno? Useranno forse la carbonella che si usa per i barbecue? Siamo alle solite: nessuno pretende che i giornalisti siano dei tecnici, ma che non scrivano enormità di questo genere si può pure richiedere.
8 ottobre. Da "ROMA 5", notiziario del V municipio.
Oggi dovrebbe arrivare la decisione ufficiale con la relazione del Ministero. Ci sarebbe parere negativo: troppe le criticità del software. Improta smentisce: “Nessun rinvio” .
Niente apertura. Il mantra che da mesi accompagna il sindaco Marino e l’assessore Improta starebbe per trasformarsi in un’enorme figuraccia. La Metro C non è pronta e l’11 ottobre, vale a dire sabato, salvo sorprese, non ci sarà nessuna inaugurazione.
Vogliamo ridere o piangere? Ma questo software non avrebbe dovuto essere stato già tarato, con la speciale bilancina di taratura software? A parte gli scherzi, speriamo non sia vero...
Aggiornamento. A quanto pare la cosa è oramai certa: la grandiosa cerimonia di inaugurazione della Grande Opera non può aver luogo sabato 11 p.v.; quando si farà? Mah! Con una mail il Ministero dei Trasporti chiarisce la questione; se qualcuno vuole leggerla la trova qui. Non che per noi profani sia molto comprensibile, ma è sufficiente a farci capire in che razza di mani siamo messi.
Ma il nostro Improta ci rassicura:
Apriremo la metro C entro ottobre. I tecnici stanno preparando la documentazione. Obiettivo è aprire la metro in condizioni di massima sicurezza..
Ma guarda che novità; qualcuno poteva pensare che volessero aprire la metro C in condizioni di ridotta sicurezza.
Mi auguro che se non riusciamo entro sabato ad avere tutte le autorizzazioni, lo slittamento possa essere contato nel giro di giorni. C'è ancora qualcosa da mettere a punto ma siamo tutti impegnati affinché questo avvenga nel più breve tempo possibile ma mai a scapito della sicurezza (da ag. ANSA, 9 ottobre).
Ma perchè, ancora sperano nell'autorizzazione entro sabato (cioè dopodomani)? E forse la precedente mancata inaugurazione sarebbe stata a scapito della sicurezza? Restiamo in fiduciosa attesa.
P.S. - Il sindaco dice che bisognerebbe prendere a calci molte persone; siamo d'accordo con lui, purchè si cominci da chi ha voluto una metropolitana senza macchinista, anzi driverless, come sembra si debba dire.
26 settembre. Da Repubblica del 25 u.s.
Una navetta di 5 fermate dalla stazione di Centocelle a quella di Termini (...). Per il collegamento tra la nuova metropolitana e la stazione Termini, ha spiegato, "le 5 fermate saranno quelle di Acqua Bullicante, Circonvallazione Casilina, Porta Maggiore, piazza Vittorio, con l'arrivo a piazza dei Cinquecento". A servire la nuova linea, "in via cautelativa negli orari di massima affluenza sarà un 'trenino' di 5 vetture, 4 che partono e una di riserva, pronte ai rispettivi capolinea". "È una soluzione tampone - ha precisato Fuschiotto - alla quale si affianca comunque l'alternativa della linea 105". Sulla stessa direttrice, ha ricordato poi il dirigente, "davanti all'uscita della stazione di Centocelle c'è anche il trenino...
Partiamo dalla "navetta di 5 fermate", che non è spiegato con che mezzo sarebbe esercitata, ma dovrebbe essere con autobus, visto che passerebbe per piazza Vittorio e finirebbe a piazza dei Cinquecento; anche se poi si indica un "trenino di 5 vetture" (vogliono forse dire cinque autobus che partono in successione?). Ma c'è anche il "trenino" all'uscita della stazione di Centocelle, che è forse ciò che resta della linea ferroviaria con la quale fino al 2008 da Pantano si raggiungeva direttamente e rapidamente Termini...
Ma perchè a Termini, visto che la linea C, quando sarà completata (?) andrà in tutt'altra direzione? Sembra cioè che gli interessi di traffico nella zona di Centocelle siano rivolti a Termini; ma allora, ancora quando la C sarà completata (??), sarà mantenuto un servizio per Termini? Mah! La confusione aumenta.
15 settembre. Dall'assessore Improta:
Il prossimo 11 ottobre aprirà la Metro C, la quarta linea sotterranea della Capitale dopo la A, la B e la B1. Ad assicurarlo, l’assessore ai Trasporti e la mobilità di Roma, Guido Improta, in occasione della presentazione delle iniziative del Comune per la Settimana europea della Mobilità sostenibile.
Allo stato attuale abbiamo quindi tre metro, anche se ci sembrava di averne solo due; ma l'11 ottobre si aggiungerà la quarta o almeno un pezzetto della stessa. Si segue:
La metro C esiste ed è in buone condizioni. Dal punto di vista infrastrutturale non ci sono problemi. Si stanno tarando i sistemi riguardanti la parte software.
Chissà come si eseguirà la "taratura dei sistemi software": forse, come ai tempi eroici, collegando il sistema di sviluppo al posto del microprocessore e divertendosi col programma in assembler?
P.S. - Secondo il ns. assessore dall'8 del c.m. sulla Roma-Lido l'intervallo tra le corse è di 7 minuti ("Lo abbiamo promesso e così è stato"), ma non sembra che gli utenti della linea lo possano confermare.
9 settembre. Il 6 u.s. una 9200 ha sviato in via Aldrovandi, ma la cosa oramai non preoccupa più, visto che quanto prima entreranno in servizio i nuovi tram che già circolano su alcuni orari, come ci ha più volte detto il ns. Sindaco e che inoltre, entro un tempo certamente brevissimo, vedremo in circolazione anche quelli trasparenti, ancora secondo il Sindaco (ved. notizia precedente). A proposito, sig. Sindaco, ma la linea 3 non doveva essere riportata a p. F. Biondo entro l'estate? L'estate meteorologica termina il 21 p.v.: ce la faremo certamente.
10 settembre. Ulteriore svio, una 9000 a porta Maggiore (su uno scambio ricostruito ad aprile di quest'anno).
6 settembre. Da RomaToday, l'ultima del ns. amato sindaco:
Realizzare un tram elettrico e trasparente che da via Labicana arrivi a piazza Venezia ...
che poi sarebbe il solito tram in via dei Fori Imperiali, solo che è diventato elettrico (tante volte si pensasse di farlo a gas) ed anche "trasparente", ossia tale da non vedersi. Ossia vogliamo il tram, ma non si deve vedere e siccome non è possibile nasconderlo, lo costruiamo trasparente, ad es. di vetro, ma come facciamo con i viaggiatori? Ma tanto quelli non contato, quello che conta è spararle sempre più grosse... In ogni caso possiamo stare tranquilli perchè, sempre secondo il giornale citato
...al Mibact si è insediata la commissione di esperti con il compito di definire il piano strategico...
Basta, inutile leggere oltre, "commissione di esperti" e "piano strategico" sono, per il momento, sufficienti (ma cosè il Mibact? dal nome sembrerebbe un medicinale...).
P.S. - La notizia ci deve essere sfuggita, ma pare che già il Messaggero del 5 cm. citasse questo tram, che sembra essere veramente di vetro. Aspettiamo con ansia altri particolari su quest'ultimo ritrovato tecnicamente avanzato.
4 settembre. Sul Messaggero del 1° c.m. un lungo articolo ci descrive per filo e per segno i mirabolanti lavori che saranno compiuti, in un futuro prossimo ventura, all'aeroporto di Fiumicio ed altrove; alla fine si degnano anche di accennare al trasporto pubblico:
I trasporti saranno il punto focale dello sviluppo cittadino nel prossimo triennio. Si parte dal «rafforzamento e la riqualificazione della rete tramviaria esistente», che prevede anche cinque nuove linee, per arrivare al «completamento e l’avvio dell’esercizio della metro C e della B». Quindi «il potenziamento e l’ammodernamento delle linee metro esistenti, con l’immissione di nuovi treni già a partire dal 2014, e la riqualificazione delle stazioni esistenti». Alla Metro C sono destinati anche 160 milioni di finanziamenti dello Sblocca Italia, prima tranche necessaria ai lavori sulla tratta compresa tra il Colosseo e piazza Venezia.
Chissà cosa intendono per rafforzamento e "riqualificazione" della rete tramviaria, ma attenzione, quest'ultima parola è stata finora foriera solo di distruzione; prendiamo inoltre atto che le nuove linee saranno cinque e non sette, come precedentemente promessoci. Sulla metro C è meglio sorvolare.
11 agosto. L'ass. Improta conferma la data di inizio del servizio della metro C sulla tratta Pantano-Centocelle, con 5 treni e intervalli di passaggio 12 minuti; servizio dalle 5,30 alle 18,30. Nulla di preciso, invece, per la tratta fino a piazza Lodi che dall'agosto 2014 è spostata a data non definita.
29 luglio. Si è saputo che l'ATAC si prepara a riattivare lo scambio tra piazza Vittorio e via Em. Filiberto, per la futura linea 1. Ribadiamo innanzitutto quando già sostenuto in altra occasione, cioè che questa linea è assolutamente inutile perchè 1) da estremo a estremo è talmente lunga e tortuosa che per lo stesso percorso sono preferibili le linee di autobus che passano per il centro e 2) è completamente sovrapposta a linee esistenti e non aggiunge quindi niente a quanto già esistente. Dato e non concesso (molte passate esperienze insegnano) che questa linea veda la luce, dovrà ovviamente far capolinea alla stazione di Trastevere, dove dovrebbe essere riportato anche il famoso 3: ma l'anello capolinea della stazione di Trastevere, stretto come è tra auto parcheggiate, sarebbe in grado di ospitare due linee? E' da vedere e temiamo che finirà che il 3 resterà per sempre a Ostiense, bel vantaggio. L'operazione appare più che altro una cortina fumogena per coprire tutto ciò di cui si è cianciato e che non vedrà mai la luce (7 linee...); attendiamo comunque con fiducia i consueti proclami trionfalistici.
Osservazioni (F. Ferruti, M. Pietrini; 30-VII). Ammesso che questa fantomatica linea veda la luce:
23 luglio. A quanto pare, il sindaco Marino avrebbe confermato, in un incontro avvenuto con il Ministro delle Infrastrutture, che entro il 2014 entrerà in servizio la nuova linea tramviaria 1:
I binari già esistono... Servono dei lavori per sistemare i binari, mettere le banchine, avere i tram nuovi che in questo momento già sono in circolazione in alcuni orari e avremo la linea tram numero 1.
Ma questo discorso ci sembra di averlo già sentito, anzi ci ricordiamo esattamente della stessa frase... ah ecco! è stato nel novembre dell'anno scorso, quando il Nostro ci disse
I binari di fatto già esistono... Servono interventi per sistemare i binari, mettere le banchine, avere i tram nuovi che in questo momento già sono in circolazione in alcuni orari e avremo il tram numero 1.
Mah! sembra quasi una mania senile, questa dei tram nuovi già in circolazione (che se erano già nuovi otto mesi fa, tanto nuovi non sarebbero più), ma non ci sembra che l'età nostro sindaco sia poi tanto avanzata...
17 luglio. L'incidente del palo sulla metro A ha messo in luce una faccenda della quale certamente qualcuno era al corrente, ma molti, tra i quali il sottoscritto, non sapevano niente: la stazione della ferrovia Roma-Viterbo di p.le Flaminio è in ricostruzione per la separazione dei binari del servizio extraurbano da quelli del servizio urbano. Tutta l'operazione si sarebbe svolta in tre fasi.
Una fase iniziale (meglio nota come veltroniana). E' della fine del 2006 una gara riguardante la linea Roma-Viterbo; ecco quanto risulta da un apposito comunicato.
Nuova stazione a piazzale Flaminio, ammodernamento della linea ferroviaria Roma-Civitacastellana-Viterbo (nella tratta urbana tra piazzale Flaminio e la stazione Montebello). Questi gli interventi previsti sulla linea che collega il centro di Roma con la periferia nord e la provincia di Viterbo, presentati ieri presso la stazione di piazzale Flaminio.
La linea diventerà una metro leggera, con stazioni moderne, che consentirà – a chi viene dalla periferia nord – un accesso rapido al centro cittadino, facilitando anche la viabilità soprattutto sulla Flaminia e sulla Tiberina. I lavori comprenderanno il restauro di otto stazioni e dureranno fino ad aprile 2010. Alcune fermate saranno costruite ex novo, come quella di piazzale Flaminio che affiancherà la stazione esistente, destinata a divenire il punto di arrivo dei treni regionali.
La nuova struttura (capolinea dei treni della linea urbana) sarà completamente interrata e messa in comunicazione con la fermata della metro A Flaminio, in modo da creare un grande nodo di scambio tra metropolitana, ferrovia urbana e ferrovia regionale.
I cantieri sono solennemente aperti nell'aprile 2007, con i consueti magniloquenti proclami da parte dell'allora sindaco Veltroni (ma non che oggi i proclami siano meno magniloquenti) che danno il fine lavori per il 2010, per essere poi quasi immediatamente abbandonati anche per l'usuale valanga di critiche e proteste da parte di sovraintendenze, comitati, ecologisti e altri buffoni di varia estrazione.
Una fase intermedia. In epoca successiva il progetto appare ripreso con una importante variante: la nuova struttura sarebbe completamente in superficie ed a tal fine è subito transennata una zona dell'adiacente Villa Borghese, il che dà naturalmente luogo alla reiterazione delle usuali proteste. Questa fase non avrà seguito; il progetto apparirà ben presto abbandonato, si dice per l'eccessivo costo.
La fase attuale, che vede i lavori in corso per la realizzazione di un progetto con le caratteristiche di quello iniziale, ossia con stazione sotterranea per i treni urbani, mentre quelli extraurbani resterebbero dove sono. Sembra che il progetto di variante che ha portato a questa fase sia stato approvato nel 2012, anche "in seguito all'adozione e di tecnologie modernissime non esistenti alla data di aggiudicazione dell'appalto" (il 2007?); da un documento ATAC apprendiamo che
Si prevede che gli interventi avranno una durata di 900 giorni, con un cantiere attivo 24 h/giorno per 7 gg/sette (nota), senza soluzione di continuità ma con una interruzione del servizio dell'esistente stazione di P.le Flaminio di circa otto mesi...
Al documento è allegato un dettagliato cronoprogramma in una complessa veste grafica, che vede i lavori terminati entro il 15 settembre 2016. Riteniamo però che, dopo quello che è successo, il cronoprogramma andrà corretto e dovremo probabilmente aggiungere una ulteriore fase visto che dovranno rivedere il percorso di quanto stanno scavando, possibilmente evitando di bucare un'altra volta la galleria della metro A. La cosa che non si capisce è come mai la fase attuale non sia stata oggetto di proclami e pubblicizzazioni e sia passata quasi del tutto inosservata.
Nota. - Non è chiaro cosa significhi 7 gg/sette: 7 giorni su 7? Ma forse volevano indicare 7 giorni alla settimana. Infaticabili!
15 luglio. Un palo o un tubo o altro oggetto pare abbia urtato un treno della metro A, in galleria nei pressi della stazione di p.le Flaminio. Come è consueto, dalle varie dichiarazioni non si capisce assolutamente niente; secondo l'ATAC
[L'episodio] si è verificato a causa dell'interferenza di lavori in corso di micro-palificazione curati dall'appaltatore Ferrovit Scarl, presso la stazione Flaminio della ferrovia regionale Roma-Viterbo, che ha reso necessaria la disalimentazione della linea metropolitana all'altezza" di quella stazione...
Quindi, tutto il danno provocato dal palo o tubo si sarebbe ridotto alla necessità di staccare la corrente sulla linea; menomale. In ogni caso, chi sarà costretto ad aspettare un paio d'ore, sotto il sole, un autobus sostitutivo può tranquillizzarsi: saranno distribuite bottigliette di acqua, parola dell'ass. Improta.
P.S. - Sul sito ATAC si legge: Atac, metro A: interruzione provocata da realizzazione nuovo capolinea ferrovia Roma-Viterbo. Ma quale nuovo capolinea fanno per la Roma Nord? La nuova stazione della Roma Nord avrebbe dovuto essere a fianco dell'attuale su una parte di Villa Borghese (che era già stata transennata), non in sotterraneo; successivamente il progetto era stato abbandonato.
11 luglio. Dovremmo dire ex-filobus 90, perchè
la linea, dopo essere stata esercitata per parecchi mesi con metà filobus e metà
autobus, dal 1° luglio è passata all'esercizio completamente automobilistico ; i
motivi di questa conversione non sono noti, nè è noto se la sospensione del
servizio filoviario è temporanea ad es. per l'estate o se è definitiva oppure se
è dovuta alle famigerate batterie o ad altra causa.
(12-VII:
notizia errata; pare che qualche filobus sia ancora in servizio; 14-VII: nessun
filobus in servizio).
L'ATAC, con l'abituale solerzia e la consueta precisione qualcosa ci dice, in un comunicato apparso sul proprio sito web. Ecco qualche estratto del pregevole documento, che inizia con un brano di elevata prosa:
In relazione a notizia di stampa, Atac precisa che la tematica dei filobus custoditi nel deposito di Montesacro è da tempo all'attenzione dell'azienda, che ha mosso passi decisivi per ovviare ad alcune criticità che si erano presentate nel corso del tempo.
Cosa sarà la "tematica" dei filobus lo sanno loro, ma le "criticità" del filobus non sono state certamente solo "alcune". In ogni caso ecco trovata la soluzione:
A tal fine, Atac ha internalizzato il processo di manutenzione delle vetture, contestando al tempo stesso al fornitore, che aveva la responsabilità di tale processo, alcuni comportamenti che hanno generato ulteriori criticità, fra le quali la cosiddetta "cannibalizzazione" dei mezzi. Per tali ragioni Atac ha rescisso il contratto e ha aperto un contenzioso che è in corso di definizione.
Qui troviamo una cosa interessante e nuova: la manutenzione sarà internalizzata. Per chi non lo sapesse, l'internalizzazione è quel processo per cui alcune cose, quelle appunto internalizzate, si fanno in casa, in contrapposizione all'esternalizzazione che vedrebbe le stesse cose affidate ad estranei (nota 1). Quest'ultima, l'esternalizzazione, era stata finora propagandata come il tocca sana per le aziende in perenne difficoltà come l'ATAC ed appunto l'ATAC ne fece in passato grande uso, ad es. affidando ad una quantità di piccole e piccolissime imprese la gestione di numerose linee di autobus periferiche, con risultati disastrosi (ricordiamo, all'inizio dell'èra esternalizzatrice, una linea affidata all'azienda di trasporto urbano di Enna!). Sembra poi che l'ATAC voglia dare la colpa della mancata o insufficiente manutenzione al fornitore (alla Ganz-Solaris, che non esiste più?) e addebitare allo stesso anche le conseguenze della cannibalizzazione (nota 2).
Nelle more Atac si è preoccupata, così come prevede la strategia aziendale della nuova gestione, di riportare all'interno del proprio perimetro tutte le attività relative alla manutenzione di questi mezzi.
Di quali "more" (nota 3) si tratti non è chiaro, comunque ci tranquillizza il fatto che la manutenzione torna "nel proprio perimetro". Infine, l'ATAC contesta alcuni dati e alcune voci che corrono su prezzi, costi, stato delle vetture ed altro e qui siamo disposti a credere a quanto ci dicono, vista l'attuale diffusa abitudine di parlare di tutto, anche e specialmente di cose che non si sanno. Conclude promettendo che le vetture filoviarie saranno "reingegnerizzate"; chissà cosa faranno ai filobus, visto che già non è chiaro cosa significhi "ingegnerizzare" qualcosa, figuriamoci "reingegnerizzare", ossia ingegnerizzare nuovamente una cosa già in passato una o più volte ingegnerizzata... (Segnalazione di M. Pietrini)
Note.
Nota aggiuntiva. - All'ATAC sembra si siano irritati per un discorso del responsabile di un sindacato, pare degli autisti, che si chiama Movi-mento M410 (vada per il Movi-mento, ma M410 che significa?). Se il discorso del Movi- ecc. è quello riportato da Romatoday, la cosa è in realtà più comica che offensiva nei confronti dell'ATAC. Leggiamo infatti che
I tecnici ungheresi erano stati chiari: le batterie funzioneranno bene se e solo se il mezzo sarà attaccato ai fili.
Ma avevamo sempre creduto che le batterie servissero invece proprio per far camminare il filobus senza linea aerea; e più oltre:
I filobus... non solo sono fermi in attesa di essere utilizzati. Sono "scacallati".
Mah! La trazione filoviaria data a Roma dal 1936, ma possiamo assicurare che è la prima volta che sentiamo di un filobus "scacallato". Con queste premesse, anche il resto del discorso del Movimiento non appare molto credibile.
9 luglio. E' quanto annuncia in nostro assessore Improta. Il servizio si svolgerà (o si svolgerebbe?) con cinque treni, un treno ogni 12 minuti, dalle 5,30 alle 18,30; evidentemente si presuppone che oltre le sei e mezzo di sera la metropolitana non serva. Ma c'è di più:
Una volta in funzione la tratta Pantano-Centocelle, prevediamo di organizzare un servizio di tpl per collegare Centocelle a Termini come hub di smistamento principale... Assicureremo un potenziamento del servizio di superficie dedicato, che sarà realizzato da Atac o da un altro soggetto individuato dalla società stessa...
Staremo a vedere come andrà con l'hub a Termini e il servizio in superficie svolto da ATAC o da altro soggetto...
5 luglio. Su Romatoday del 4 u.s. ulteriori dettagli sul nostro futuro tramviario. Alle linee tramviarie sono stati ora attribuiti dei nomi; iniziamo quindi con la linea Marconi (la 5 della ns. comunicazione del giorno 3) che
...partendo proprio dalla grande arteria di Roma sud [sarebbe viale Marconi], all'altezza dell'omonima stazione della linea B, attraversa tutto il viale e si innesta sul percorso dell'attuale linea 3 proseguendo in viale Trastevere per concludersi a villa Borghese. (...) sarà lungo 3,4 chilometri e costerà 30,6 milioni. Potrebbe essere costruito in 34 mesi ed avrà un carico di 95.000 persone al giorno. Metterà in collegamento viale Marconi, all'altezza della facoltà di Lettere di Roma Tre, a piazza Thorwaldsen.
Dovrebbe quindi innestarsi sulla linea del 3 e dell'8 prima del capolinea di p. Flavio Biondo. Seguitiamo con la linea ex Fiera (che non sembra avere un preciso riscontro sull'elenco precedente), ma che
... partendo dalla zona dell'ex Fiera percorre la via Cristoforo Colombo per un tratto, per poi svoltare in zona San Paolo e ricollegarsi alla linea su viale Marconi. (...) sarà lungo 4,2 chilometri e costerà 37,8 milioni. Potrebbe essere costruito in 36 mesi ed avrà un carico di 100.000 persone al giorno.
Poi ci sono le precedenti linee 6 e 7 che appaiono unificate in un nuovo tram sulla Tiburtina
...da Santa Maria del Soccorso a piazza Risorgimento. (...) sarà lungo 4 chilometri e costerà 36 milioni. Potrebbe essere costruito in 36 mesi con un carico di 85.000 persone al giorno.
Del tram della Musica già sappiamo tutto; ci si aggiunge che
...collegherà Prati ai Parioli, passando su via Guido Reni e davanti all'Auditorium, sarà lungo 5,9 chilometri e costerà 44,9 milioni. Potrebbe essere costruito in 48 mesi ed avrà un carico di 85.000 persone al giorno. In questo caso già si sa che è partita una richiesta di finanziamento alla Banca europea degli investimenti.
Poi sono citati i due collegamenti del Pigneto e di piazza Lodi (linee 3 e 4), invero in modo un po' oscuro, che sembra mettere in luce una certa confusione regnante nelle menti dei nostri pianificatori. Circa il primo ci si dice infatti che sarà
...un nuovo e breve collegamento tra il Pigneto e l'attuale percorso del 3 su viale Regina Margherita. (...)interesserà 300 metri e costerà 3,5 milioni.
mentre il secondo sarà
...tra piazza Lodi e i binari del 19. (...) un intervento di 400 metri dal costo di 4,7 milioni, realizzabile in 26 mesi.
Il collegamento del Pigneto dovrebbe innestarsi sulle linee della Prenestina e cosa abbia da fare con viale della Regina lo sanno loro; analogamente per il collegamento da piazza Lodi che era sembrato dovesse raggiungere viale Carlo Felice, mentre adesso, parlando dei "binari del 19" sembrerebbe finire a porta Maggiore, ammesso che esistano binari esclusivamente al servizio della linea 19.
Per ultima, forse per dare maggiore enfasi a sì grande opera, viene la linea dei Fori Imperiali inizialmente citata come
...un breve tratto di tram anche sulla via dei Fori Imperiali pedonalizzata, che unisca le linee già esistenti.
ma che subito dopo è data come
Il più suggestivo è quello rappresentato dalla linea su via dei Fori imperiali, lunga 1,4 chilometri e dal costo di 10,5 milioni, realizzabile in 36 mesi.
Ci si racconta anche che
Il sindaco ha spiegato che “le sette nuove linee potranno essere realizzate in circa tre anni e cambieranno radicalmente le modalità di trasporto nella nostra città".
Sia sui tre anni che sul radicale cambiamento abbiamo i nostri riveriti dubbi, che sarebbe meglio chiamare certezze.
Al dotto articolo è allegata una piantina che, anzichè chiarire le idee al lettore, le confonde ulteriormente (ingrandire il disegno).
Notiamo, tra l'altro, come a metà circa della linea dei Fori Imperiali si distacchi dalla stessa una diramazione, segnata in arancione e non indicata sulla legenda, che sembra innestarsi sulla linea del 5 e del 14 all'incirca in piazza Vittorio Emanuele, quasi un tentativo di portare a Termini il famoso 8, che invece secondo le ultime disposizioni dovrebbe finire al Colosseo. I collegamenti Pigneto e Lodi non sono praticamente visibili, riducendosi a due scarabocchi frettolosamente aggiunti alla pianta
Si chiude, infine, il discorso, con una
- Sulla mappa dei nuovi tram, infine, è tratteggiata una linea che rappresenta il futuro asse di collegamento Eur-Saxa Rubra, il cui cuore sarà il collegamento sulla Togliatti tra le linee della metro B, C ed A. Ma in questo caso non si tratta di un progetto pronto a partire. Solo di un'ipotesi progettuale ancora allo studio.IPOTESI DI 'ASSE'
Limitiamoci, per ora, a quanto il ns. sindaco ha definito realizzabile in tre anni (eh! certo, fra tre anni... mah!) e lasciamo da parte le ipotesi, soprattutto se "di assi".
Osservazione. - Nella pianta di cui sopra manca del tutto il tracciato della metro C oltre S. Giovanni: che significa, che hanno definitivamente rinunciato alla "grande opera"?
(segnalazione di Andrea Alesse)
3 luglio. Da Trasporti e Mobilità del 2 c.m. apprendiamo maggiori dettagli sulle 7 (sette) nuove linee tramviarie che il futuro ci riserva. Ecco, in sostanza, di cosa si tratterebbe:
Circa il progetto 1, è facile prevedere che non vedrà mai la luce. In via dei Fori Imperiali, non esistendo edifici ai quali ancorare la sospensione della linea aerea, occorrerebbe installare una palificazione e, per quanto amanti del tram si possa essere, installare sulla strada (che a ns. modesto parere è bella, ancorchè fascista) due schiere di pali è inammissibile. La conseguenza è che inizierà la solita giostra di chiacchiere e vaneggiamenti sui possibili e impossibili sistemi di captazione di corrente senza filo aereo, ritornando agli albori del tram, chi proponendo un sistema sotterraneo, chi l'uso di accumulatori o condensatori, chi accoppiamenti induttivi e "piastre magnetiche", chi altre facezie di varia estrazione; e non si farà niente.
Del progetto 2 abbiamo già abbondantemente parlato.
Sul 3 c'è poco da dire, visto che tutta la zona dovrebbe essere risistemata in un futuro più o meno remoto (c'è la questione del così detto Vallo Ferroviario); in ogni caso, se la metro C dovesse infaustamente essere definitivamente limitata a S. Giovanni, potrebbe essere utile. Analogamente per il progetto 4, che vedrebbe il ripristino del binario nelle vie La Spezia e Monza, anch'esso da tenere presente in caso di abbandono a sè stessa della metro C.
I progetti 5 e 7 non sono sufficientemente definiti per poterne discutere, mentre il 6 ripristinerebbe l'ultimo tratto della linea 11 soppressa nel 1973 e potrebbe essere utile e di realizzazione relativamente semplice ripristinando il binario dal Verano alla stazione Tiburtina.
Notiamo infine che i sette progetti dovrebbero esser realizzati in tre anni (ma quando scade il mandato per l'attuale giunta?): meraviglioso, in tre anni tutto ciò che non si è fatto nel precedente mezzo secolo.
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rev. 15/06/20