tram e trasporto pubblico a Roma

La rete urbana di autobus, rotabili

Dal 1948 al 1953

 

Fiat 666, 672, 680
Lancia Esatau V11
Alfa Romeo 140

Dalla fine della guerra al 1948, la rete di autobus romana è ancora servita solo da rotabili di costruzione anteguerra; molti di questi resteranno in servizio anche negli anni seguenti; per alcune serie troviamo qualche rotabile ancora in servizio nel 1959-1960. I rotabili più longevi risultarono in primo luogo i Lancia Omicron, dei quali restano in servizio i 231-239 e 251-299, che furono modificati nel motore diesel, dal 1946 in poi, adottando l’iniezione diretta del combustibile; analoga modifica fu estesa ad altri gruppi di rotabili. Anche molti autobus Fiat e Alfa Romeo a tre assi resteranno in servizio ancora per un decennio dopo la guerra. Dal 1946 è soppresso il prefisso letterale ai numeri di esercizio, divenuto oramai del tutto superfluo dal momento che tutte le vetture sono dotate di motorizzazione diesel.

Al contrario di quanto avvenuto in altre reti italiane che passarono rapidamente, al termine della guerra, alla modernizzazione del proprio parco autobus, a Roma l’ATAC è all’inizio cauta, quasi restìa, nell’acquisizione di nuovi autobus, anche perché era previsto di di dare alla rete filoviaria uno sviluppo che in realtà non avrà. Dopo un iniziale acquisto di piccole serie di autobus a due assi, l’ATAC, riprendendo la tradizione anteguerra, ordina un consistente lotto di autobus a tre assi di costruzione Alfa Romeo; questo gruppo resterà il maggiore ampliamento eseguito nel primo dopoguerra al parco autobus romano e sarà seguito da altri piccoli gruppi di rotabili a due assi, per lo più destinati al servizio sulle linee celeri istituite nel 1948.

L’autobus di questo periodo, a parte la meccanica più moderna e un notevole aumento di prestazioni per l’aumentata efficienza di motori e trasmissioni, resta sostanzialmente quello degli ultimi anni Trenta: si ha sempre la separazione funzionale tra telaio e carrozzeria ed il motore, se pur interno alla carrozzeria, è quasi sempre montato sopra il telaio in posizione avanzata; solo con i Lancia Esatau si ha un primo esempio di motore posto sotto il telaio. La modularità della cassa nella scansione dei finestrini e nella posizione degli accessi segue la disposizione dei rotabili anteguerra; i finestrini sono più o meno unificati nelle dimensioni. Le porte sono normalmente due, posta una dopo l’assale posteriore e l’altra dopo quello anteriore, così che la cassa ha tre o quattro finestrini doppi tra gli accessi, rispettivamente nei rotabili a due o tre assi; gli accessi sono sempre dotati di porte a quattro antine in legno, a comando pneumatico diretto con un rubinetto posto nella cabina di guida.

Nota. - I suffissi letterali degli autobus Fiat, di questo periodo e del dopoguerra, hanno i seguenti significati: R, telaio derivato da autoveicolo da trasporto, ma a pianale ribassato; N, alimentazione a gasolio (motore diesel); L, tipo allungato rispetto alla versione normale; A, presenza di un doppio ponte differenziale posteriore (terzo asse); G, alimentazione a gasogeno; U, veicolo per servizio urbano derivato da analogo da trasporto.


I Fiat 680 destinati alle linee celeri sono inizialmente utilizzati sulla Roma-Tivoli e dotati,
probabilmente per motivi burocratici, di una tabellina "Autoservizi A.T.A.C."
(l'immagine è presa da un film e sia la localizzazione al Colosseo che la tabella di linea 64 sono fitttizie).


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rev. C 22/04/20