tram e trasporto pubblico a Roma
La rete tramviaria urbana
Sistema di segnalazione e blocco su linee ATAG e ATAC
con tronchi a binario unico
1930-1946: complicate manovre al capolinea di via Bertoloni
Estratto ed elaborazione da ordini di servizio ATAG 160 del 10 marzo 1934 e ATAC 437 del 10 luglio 1947
(...)
1. Descrizione dell'impianto
I semafori segnalatori sono costituiti:
- dai semafori propriamente detti,
- dai contatti aerei di comando.
1. Semafori
Sono apparecchi costituiti da un dispositivo azionato elettricamente, agente su
un circuito di lampade di segnalazione contenute nelle apposite cassette.
La cassetta delle segnalazioni presenta:
- dal lato che guarda il tronco a doppio binario due aperture circolari da cui si
proiettano rispettivamente una luce verde e una luce rossa;
- dal lato che guarda il tronco a semplice binario una sola apertura per la proiezione di
luce bianca.
Quest’ultima luce bianca (luce spia), quando le condizioni locali lo
richiedano, affinchè sia ben visibile ai conducenti, viene ripetuta in un’altra
cassetta separata, collocata a debita distanza dalla prima. Questa seconda
cassetta sarà denominata segnalatore ausiliario.
Le cassette principali (semafori) sono collocate su pali o mensole a circa 5 metri di altezza dal
suolo, prima del termine del doppio binario, dopo il quale ha inizio il tronco a semplice binario ed a
opportuna distanza dai contatti aerei di comando, in modo che le segnalazioni possono
essere ben visibili ai conducenti.
2. Contatti aerei di comando
Il comando delle luci dei semafori e dei segnalatori ausiliari avviene
automaticamente a mezzo di piccole slitte inserite sulla linea aerea, le quali
vengono a contatto [con il filo di contatto] al passaggio dell’archetto
del treno sotto di esse. Ciò rende necessario che i conducenti transitino a
passo d’uomo sotto i contatti. Nessuna influenza ha sul funzionamento dei
semafori il fatto che i motori al passaggio sotto la slitta siano inseriti o
disinseriti; è opportuno evidentemente che siano disinseriti per non aumentare
la velocità sotto il contatto. Per rammentare ai conducenti tale obbligo, nonché
per rendere più visibile la posizione del contatto aereo, sono collocati in
corrispondenza dei contatti stessi gli speciali segnali regolamentari di
blocco (tabella esagonale bianca con due dischi verdi affiancati).
I contatti sono di accensione o blocco e di spegnimento
o sblocco a seconda che hanno la funzione di chiudere o di aprire il circuito delle lampade poste
nei semafori. Per ogni tratto di linea a semplice binario si hanno alle estremità
rispettivamente un contatto di accensione ed un contatto di spegnimento, per
entrambi i sensi di marcia.
Pertanto:
- il conducente che provenendo da un tratto a doppio binario debba impegnare un
tratto a semplice binario troverà a circa 30-40 metri prima della punta dello scambio
il contatto di accensione ed a 15-20 metri circa dopo questo il semaforo
segnalatore;
- il conducente che provenendo da un tronco a semplice binario si immette sul
tronco a doppio binario troverà a 10-15 metri
circa dopo la punta dello scambio il contatto di spegnimento ed a circa 15 metri dopo
questo il semaforo segnalatore o (qualora le necessità lo abbiano richiesto) il
segnalatore ausiliario, contenente la luce spia.
La situazione al passaggio da doppio a semplice binario è quindi quella
riportata nel sottostante disegno.
Segnalazione per inserzione di tratta a binario unico in linea a doppio binario.
A, slitta di blocco o accensione; E, slitta di sblocco o spegnimento; S, segnale o
semaforo; R, ripetitore (eventuale).
II. Disposizioni generali relative alla marcia dei treni
1. Norme generali
I semafori danno al conducente, che sta per passare da un tratto di via a
doppio binario ad un tratto a binario semplice, le segnalazioni seguenti:
- che la via è libera allorchè il conducente trovi ambedue le luci spente;
- che la via è impegnata da un treno che marcia verso di lui, allorchè il
conducente trovi accesa la luce rossa;
- che la via è impegnata da un treno che lo precede nello stesso senso,
allorchè il conducente trovi accesa la luce verde.
I conducenti terranno inoltre presente:
- che alcuni istanti prima che il loro treno abbandoni un tratto a doppio
binario per immettersi in un tronco a semplice binario deve verificarsi
l’accensione, provocata dal passaggio del proprio treno, della stessa luce verde
di cui al punto c).
L’accendersi della lampada verde conferma al conducente che immette il proprio
treno su un tratto a semplice binario, che ha bloccato il tronco su
cui si inoltra.
Detta luce indica inoltre che all’altra estremità del tratto a semplice binario
è avvenuta l’accensione del segnale rosso di protezione o blocco;
- che all’uscita di un tronco a semplice binario per entrare in un tratto a doppio
binario deve verificarsi lo spegnimento della lampada rossa (sblocco) dallo
stesso conducente in precedenza accesa al momento di immettersi nel tronco a
semplice binario a protezione del proprio tronco.
La conferma che lo sblocco è avvenuto è data al conducente dallo spegnimento
della lampada bianca che, come è stato precedentemente detto, è collegata sul
semaforo principale al lato opposto a quello in cui sono situate le due luci
verde e rossa, oppure su un segnalatore ausiliario quando ciò sia stato richiesto dalle
condizioni locali.
L'o.s. non chiarisce sufficientemente un elemento essenziale: il
segnalatore ausiliario o ripetitore si accende simultaneamente alla lampada rossa
del semaforo e resta spento in ogni altra situazione. A rigore di logica il
ripetitore dovrebbe emettere luce rossa e non bianca.
2. Entrata dei treni in un tronco a semplice binario
Norma fondamentale è che il conducente non può immettere il suo treno su di un tronco di via a semplice
binario protetto da semaforo, se non quando trovi inizialmente spente sia
la luce rossa che la verde ed abbia poi visto apparire la luce verde al suo
passaggio sotto il contatto di accensione. Il conducente, quando debba arrestarsi nel tratto a doppio binario, avrà cura di farlo
prima che l’archetto del treno abbia raggiunto il contatto di accensione. In ogni modo anche se non debba arrestarsi per altre ragioni, prima di
oltrepassare tale contatto, dovrà agire come segue.
- Se il semaforo è a luci spente potrà avanzare passando lentamente sotto il
contatto, accertandosi che appaia la luce verde (conferma dell’avvenuta
accensione del rosso all’altra estremità, cioè di avere bloccato.
Se l’accensione non avvenisse, il conducente, con le norme in uso, dovrà retrocedere
(con l’ausilio del fattorino) e ripassare sotto il contatto di accensione.
Se anche questa seconda volta la luce verde non apparisse, il conducente dovrà
ritenere l’apparecchio (semaforo) guasto ed avanzerà con precauzione nel
tratto semplice binario, facendosi precedere di almeno 50 metri dal
fattorino della motrice nelle zone in cui manca la visibilità diretta; la
precauzione dovrà essere ancora maggiore nei tratti acclivi. Seguirà inoltre
le norme fissate per i casi di mancato funzionamento riportate ai seguente
capitolo III.
- Se il semaforo segna la luce rossa, il conducente dovrà arrestarsi prima
di raggiungere il contatto di accensione ed attendere che passi il treno
segnalato come marciante verso di lui; quando ciò sia avvenuto, e dopo che
la luce rossa si sarà spenta, agirà come nel caso a).
- Se il semaforo segna la luce verde, il conducente dovrà
arrestarsi prima di raggiungere il contatto di accensione ed attendere che
scompaia la luce verde, ciò che segnalerà l’uscita dal tratto a semplice
binario del treno che lo precedeva. Trascorso un breve tempo dallo spegnimento della luce verde (per dare il tempo
di bloccare ad un treno che eventualmente dovesse impegnare il tronco
provenendo dall’estremo opposto) e semprechè tutte le luci siano spente, il
conducente potrà avanzare lentamente sotto il contatto di accensione agendo poi
come nel caso a).
Il sistema è del tutto identico a quello utilizzato dalla STFER sulla rete
dei Castelli, salvo che su quella le indicazioni ottiche sono sovrapposte alle
segnalazioni date da dischi mobili. C'è sempre l'incongruenza che la via libera
per entrare in una sezione a binario unico è data dall'assenza di segnalazione
(semaforo spento), mentre la via impedita è segnalata dal verde o
dal rosso a seconda delle condizioni di occupazione del tratto a binario unico.
Questa incongruenza, grave per un sistema di segnalazione, deriva
dall'aver utilizzato il sistema adottato dalla STFER sulla rete dei Castelli,
semplicemente sopprimendo i segnali a disco e lasciando solo quelle che, in
origine, erano lampade ripetitrici a due soli colori. Un funzionamento razionale
richiederebbe che il segnale di ingresso, una volta superato dal tram entrato
nella tratta a binario unico, passasse al rosso: ciò avrebbe però comportato
l'installazione di una seconda slitta dopo il semaforo, complicazione notevole
per una sistema bidirezionale. Un'altra soluzione, più economica, sarebbe stata
di introdurre il giallo per la segnalazione di sezione occupata da treno
entrante, simultanea al rosso all'altro estremo, lasciando il verde per la
segnalazione di via libera con binari non impegnati in luogo dell'assenza di
segnale, elemento di codice di funzionamento incerto.
Funzionamento del sistema di segnalazione STFER.
Il treno 1 ha occupato la sezione a binario unico; i treni 2 e
3 trovano la sezione occupata,
uno con il segnale al verde e l'altro con il
segnale al rosso.
3. Marcia dei treni lungo il tratto a semplice binario
- Quando per qualsiasi ragione il treno non raggiungesse la fine del tratto a
semplice binario nel tempo normalmente necessario a percorrerlo, il conducente
dovrà procedere con grande cautela fino al raddoppio, non essendo esclusa la
possibilità che un altro treno si sia immesso in quel tratto nelle condizioni
eccezionali previste dal punto 2,a).
- Nel caso in cui durante la marcia venisse ad incontrare un altro treno
diretto in senso contrario, sarà tenuto a retrocedere il treno più vicino al
raddoppio. Se l’incontro avesse luogo a metà del tronco, retrocederà il treno
in salita se la linea è in pendenza; retrocederà invece il treno diretto verso
la periferia se la linea è in piano.
- Nel caso in cui venisse a mancare corrente sulla linea aerea il conducente
dovrà senz’altro fermarsi ad attendere che venga ripristinata la tensione sulla
linea. Ciò anche se il treno si trovasse su tronchi in discesa e potesse perciò
continuare a marciare per gravità.
4. Uscita dei treni da un tratto a semplice binario
Il conducente che provenga da un tronco a semplice binario, entrando nel tronco
a doppio binario troverà frontalmente al semaforo la lampada bianca accesa (al
lato opposto del semaforo quella rossa). Tale luce bianca per le condizioni
locali può essere collocata sul segnalatore ausiliario. Al passaggio del treno sotto il contatto, a passo d’uomo, la lampada bianca
dovrà spegnersi (sblocco), ciò che proverà lo avvenuto spegnimento della lampada
rossa al lato opposto del semaforo.
Se lo spegnimento non si verificasse, il conducente dovrà retrocedere con le
norme in uso (con l’ausilio del fattorino) e ripassare sotto il contatto di
spegnimento. Se anche questa seconda volto la lampada bianca restasse accesa il conducente
dovrà ritenere l’apparecchio guasto e continuerà la
marcia seguendo le norme per i casi di mancato funzionamento del semaforo (vedi
capito1o III).
5. Marcia dei treni in bis su di un tronco a binario semplice
Allorchè vengano fatti marciare dei treni in bis su di un tratto di linea a
semplice binario dovranno essere osservate le seguenti norme.
- Il blocco e lo sblocco dei semafori segnalatori viene effettuato dal treno di testa.
Tale treno, oltre ad attenersi a quanto detto nei punti 1-4, prima di
uscire dal tronco a semplice binario dovrà attendere che il treno marciante in
bis lo raggiunga, indi avanzare sul tratto a doppio binario e
sbloccare; subito dopo si inoltrerà il treno in bis. Solo allora il treno
marciante in senso inverso potrà inoltrarsi, a suo volta, sul tronco a semplice
binario.
- Il treno in bis potrà immettersi nel tratto a semplice binario allorchè il treno di testa che
lo precede abbia fatto funzionare il semaforo segnalatore (luce verde) ed
inoltrarsi su tale tratto; esso dovrà marciare a distanza prescritta e cioè a 50 metri se la linea è in
piano, a 100 metri se la linea è in pendenza.
Una situazione di pericolo. Il treno 1 è uscito dalla sezione, liberandola senza
attendere di essere seguito dal treno 2 che è ancora nella sezione;
un treno 3, trovando il semaforo spento (via
libera), potrebbe introdursi nella sezione e tamponare 2.
6. Regresso di una vettura in corrispondenza dell'inizio di un tratto a
semplice binario
Il conducente che, trovandosi su di un tratto a doppio binario in corrispondenza
dell’inizio di un tronco a semplice binario protetto da semafori, debba invertire la marcia, dovrà in ogni modo
passare sul binario parallelo agendo come segue:
- oltrepassare lo scambio che immette nel tratto a semplice binario seguendo
le norme indicate ai punti i e 2;
- eseguita la manovra di inversione, inoltrarsi lentamente sul binario
parallelo seguendo le norme indicate al punto 4;
- proseguire infine la marcia osservando le norme indicate ai punti
1 e 2, se trattasi di un raddoppio.
A quanto pare, una sezione bloccata può essere
sbloccata anche dalla slitta di sblocco dell'altro binario.
E’ assolutamente vietato ai conducenti regolare la marcia dei propri treni sui
tronchi protetti da semafori a mezzo di bastoni pilota comunque improvvisati, eccetto che nel caso in cui siano stati
per iscritto autorizzati a farlo dall’agente di controllo preposto al nodo
toccato dalla linea, che in tale evenienza sarà responsabile della sicurezza
dell’esercizio.
III. Disposizioni generali per i casi di mancato funzionamento del
semaforo
- Nei casi di mancato funzionamento del semaforo il conducente che per primo
constaterà il guasto dovrà darne comunicazione urgente:
- ai conducenti dei treni che incontrerà durante la marcia;
- al primo controllore che incontrasse lungo la linea. Costui dovrà a suo
volta trasmettere d’urgenza la comunicazione al centralino telefonico
movimento, mettersi a disposizione di questo, ed in ogni modo restare a
presidio del tronco in cui il semaforo od i semafori non funzionino
regolarmente, specificando esattamente il punto della linea in cui si trova;
- ai controllori preposti agli estremi toccati dalle linee, indicando se
durante la marcia abbiano già incontrato altri agenti di controllo cui sia
stata già fatta analoga segnalazione e la località esatta in cui ciò
fosse avvenuto. Detti agenti preposti alle estremità della linea dovranno a loro volta
trasmettere d’urgenza la comunicazione al centralino telefonico movimento
segnalando le disposizioni prese e chiedendo istruzioni (...).
- Nei casi di mancato funzionamento dei semafori l’esercizio potrà essere effettuato con uno dei seguenti modi.
- Pilotaggio dei treni a mezzo di un controllore cui viene assegnata la
responsabilità del movimento su un tronco compreso tra due raddoppi, che personalmente
accompagni i treni in marcia sul tronco a lui affidato, collocandosi nella
piattaforma anteriore della motrice, di fianco al conducente.
Con tale metodo i conducenti avranno divieto assoluto di istradare il treno
sui tronchi a semplice binario se non siano accompagnati per tutta la
marcia dall’agente pilota.
- Coincidenze obbligatorie in corrispondenza di raddoppi precisamente
definiti, ove i conducenti assegnati ai treni marcianti in
direzione opposta dovranno in ogni caso incrociare.
- Con tale sistema i conducenti avranno divieto assoluto di instradare il loro
treno su tronchi a semplice binario se non dopo l’arrivo, al raddoppio fissato,
del treno marciante in direzione opposta.
(...)
IV. Tronchi della rete tramviaria protetti da semafori
Da ordine di servizio ATAG 160 del 10 marzo 1934.
- Allo stato attuale della rete sono protetti da semaforo i seguenti tronchi a semplice binario:
- binario del viale Parioli (tratto compreso tra la via Flaminia ed il bivio con via Francesco Denza) e
della via Francesco Denza (tratto compreso tra il viale Parioli e la via
Bertoloni), percorsi dalla linea 2;
- binario del viale XXX Aprile (tratto compreso tra il viale Glorioso e
la via Angelo Masina) percorso dalla linea 31;
- binario su parte di via della Camilluccia, su via Igea e sulla via Trionfale
(tratto compreso tra via Igea e l’anello terminale presso l’ospedale di S. Maria della Pietà), percorsi
dalla linea 35
.
- Per la manovra di regresso delle linee 2 e 3 al
capolinea di via Bertoloni valgono le seguenti norme particolari. Gli impianti della
via Bertoloni sono costituiti da un doppio binario, il quale a partire dall’estremità di
questa strada verso la via Denza si riduce a semplice binario e prosegue come
tale fino ai pressi della via Flaminia. La parte a semplice binario è percorsa
dalla linea 2 mentre quella a doppio binario è percorsa dalla linea 3.
In via Bertoloni i due binari, circa 60 metri prima del punto dove ha inizio il semplice binario, sono
collegati da un deviatoio destro.
- La manovra di regresso delle vetture della linea 2 dovrà
essere eseguita come segue. Il conducente proveniente da piazza Cavour, raggiunto il capolinea di
via Bertoloni, deve oltrepassare lo scambio d’entrata nel tronco a
doppio binario (...), sorpassare lo scambio del
deviatoio e, invertita la marcia, percorrere il deviatoio stesso per
raggiungere il binario parallelo, disponendosi su di esso in sosta per la
partenza in modo d’avvicinarsi per quanto possibile al contatto d’accensione,
senza però impegnarlo (...).
- La manovra di regresso delle vetture della linea 3 dovrà essere
seguita come segue. Il conducente proveniente da piazza dei Cinquecento, raggiunto il capolinea
di via Bertoloni, dovrà oltrepassare lo scambio del deviatoio solo del tratto
strettamente necessario per superare lo scambio stesso e per poter invertire la
marcia della vettura; eseguita l’inversione, percorrerà il deviatoio passando sul binario parallelo e si disporrà su di esso in
sosta per la partenza, ad una distanza dello scambio d’uscita dal deviatoio tale da
lasciare libero il binario per la manovra delle vetture della linea 2.
- Manovra di regresso della linea 35 barrato alla Camiluccia. Gli impianti della via della
Camilluccia sono costituiti da un doppio binario percorso dalle linee 35 e 35 barrato,
il quale, in un punto posto a metà circa nel tratto di via della Camilluccia
compreso tra il bivio con la Trionfale e quello con la
via Igea, si riduce a semplice binario proseguendo come tale fino al manicomio
di S. Maria della Pietà. Mentre il 35 barrato, proveniente da piazza Cavour, termina la corsa nel punto
ove ha origine la via a semplice binario, le vetture della linea
35 proseguono per il manicomio.
(...)
Da ordine di servizio ATAC 437 del 10 luglio 1947.
- Allo stato attuale della rete sono protetti da semaforo i seguenti tronchi a
semplice binario:
- binario del viale Pilsudsky e della
via F. Denza, percorso dalla linea 2/3;
- binario di via Trionfale (tratto compreso tra la Caserma Ulivelli e
l’anello terminale presso l’ospedale di S. Maria della Pietà), percorso dalla linea 35.
- Per l’eventuale manovra di regresso della linea 2/3 al capolinea di via Bertoloni
valgono le seguenti norme particolari.
Gli impianti della via Bertoloni sono costituiti da un doppio binario, il quale
a partire dall’estremità di questa strada verso la via Denza sì riduce a semplice binario e prosegue come tale fino ai pressi di
via Flaminia. In via Bertoloni i due binari, a circa 60 metri prima del punto dove ha inizio
il semplice binario, sono collegati da un deviatolo destro.
- La eventuale manovra di regresso delle vetture della linea 2/3 (in caso
di limitazione) dovrà essere eseguita come segue. Il conducente proveniente da piazza Cavour, raggiunto il capolinea di
via Bertoloni, deve oltrepassare lo scambio d’entrata nel tronco a doppio binario
con le norme indicate in II-4, sorpassare lo scambio dei deviatoio e,
invertita la marcia, percorrere il deviatoio stesso per raggiungere il binario
parallelo, disponendosi su di esso in sosta per la partenza in modo da avvicinarsi per quanto possibile al
contatto di accensione, senza però impegnarlo.
Per la partenza osserverà le norme riportate in II-2.
- La manovra di regresso delle vetture della linea 3 barr. dovrà
essere eseguita come segue. Il treno
proveniente da p.zza dei Cinquecento, raggiunto il capolinea di via Bertoloni,
dovrà oltrepassare lo scambio del deviatoio solo nel tratto strettamente
necessario per superare lo scambio stesso e per poter invertire la marcia della
vettura senza quindi passare con l’archetto sotto lo slittino del blocco;
eseguita l’inversione, percorrerà il deviatoio passando sul binario parallelo e
si disporrà su di esso in sosta per la partenza, ad una distanza dallo scambio
d’uscita del deviatoio tale da lasciare libero il binario per la manovra delle
vetture della linea 2/3.
(...)
Tratte a binario semplice nei quartieri Parioli (linea 2), Monteverde (linea
31), Monte Mario (linea 35); anno 1938.
Manovre al capolinea di via Bertoloni
Al capolinea di via Bertoloni, dal 1930 al 1946, terminano le linee 2 e 3, provenienti l'una da piazza Cavour e l'altra dalla stazione Termini; lo schema dei binari con le necessarie
manovre, qui sotto riportato, è stato costruito
in base alle indicazioni date nell'o.s. del 1934.
Manovre al capolinea di via Bertoloni.
Una motrice della linea 2 proviene da via Denza, tratta che, a binario unico, costituisce l'ultima sezione di blocco della linea ed è provvista, a via Bertoloni, di semaforo S e relative
slitte di blocco A e sblocco E. La motrice, impegnando il binario che chiamiamo convenzionalmente 1, passa sotto la slitta E, sblocca la sezione precedente e si arresta in posizione 2a, dove
fa scendere i viaggiatori. A questo punto si potrebbe pensare che, dopo la sosta, il conducente, spostati specchio, manovelle, ecc. possa riprendere la marcia dallo stesso punto verso via
Denza, ma ciò non è possibile, dovendo prima bloccare la successiva sezione, quella appunto composta da via Denza; deve quindi necessariamente passare sotto la slitta A per poi proseguire e
ciò può farlo solo ripartendo nello stesso senso, superando l'interconnessione cr, fermandosi
nella posizione 2b per poi, invertendo la marcia e passando attraverso l'interconnessione, giungere in 2c dove può effettuare la sosta di orario per poi proseguire
azionando la slitta A.
Per l'inversione di marcia delle vetture della 3, nessun
particolare problema si pone: in arrivo dalla stazione Termini sul binario che
chiamiamo convenzionalmente 2, la motrice si ferma dapprima in 3a facendo scendere i viaggiatori, portandosi
poi in 3b; da qui, invertita la posizione dell'archetto, la vettura riprende la marcia
in senso contrario, impegna l'interconnessione e, passando sul binario 1, va a fermarsi alquanto più avanti, nella posizione 3c
dove sosta per il tempo previsto dall'orario; il conducente deve avere
l'accortezza di avanzare verso la posizione 3c di quel tanto sufficiente ad una
motrice della linea 2 di eseguire l'inversione di marcia.
La manovra è un po' complicata e può evidentemente farsi solo
se il traffico sulle due linee è scarso, dal momento che le relative vetture
possono intralciarsi a vicenda; si noti che il sistema è simmetrico riguardo
alle due linee, ogni vettura in sosta essendo seguita da una vettura dell'altra
linea in manovra. Gli scambi dell'interconnessione possono essere a molla. La disposizione si presta anche ad effettuare
corse dirette Termini-p. Cavour e viceversa, con l'usuale utilizzazione delle
due slitte e del semaforo, servizio che sarà introdotto nel 1946 con la linea
doppia 2/3, mantenendo la manovra a via Bertoloni per alcune corse limitate.
Infine, cosa succede se un conducente distratto della linea 3
invece di arrestarsi in 3b, procede azionando la slitta A? E' un guaio, perchè
così facendo si blocca, se libera, la sezione di via Denza, che in linea teorica
può essere sbloccata solo dall'altra slitta E posta al termine della sezione;
occorrerebbe l'intervento del personale. Però, a quanto sembra (lo abbiamo visto
più sopra) una qualunque delle due slitte di sblocco di una sezione può essere
utilizzata allo scopo; sarebbe allora sufficiente che il conducente della
motrice in sosta in 2a retrocedesse per liberare, con
la slitta E, la sezione indebitamente bloccata.
Capolinea delle linee 2 e 3 a v. Bertoloni.
In fondo, a sinistra, si trova l'imbocco di via Denza.
La disposizione delle vetture sembra però contrastare con lo schema sopra
presentato: ingrandendo l'immagine si nota infatti che la motrice della
linea 2 ha l'archetto rivolto verso via Denza, come su fosse in procinto
di ripartire e analogamente quella della linea 3 diretta a Termini. In
questo caso la motrice della 2 partirebbe dal binario illegale e non
potrebbe azionare la slitta di accensione, ossia non potrebbe bloccare
la successiva sezione; la motrice della 3 si trova anch'essa in
posizione irregolare, quasi al termine della tratta a doppio binario.
Tutto ciò fa pensare che, dato che il fotografo ha voluto inquadrare
proprio i tram, gli stessi siano stati, per così dire, messi in posa per
rendere verosimile la scena.
rev. A2
14/06/21