tram e trasporto pubblico a Roma
Tecnica dei rotabili tramviari
Sulle sospensioni delle motrici SRTO e ATM, 1906-1914
Rotabili SRTO, motrici Ringhoffer e Westinghouse
Nel 1906 la SRTO mette in servizio dieci motrici a due assi costruite dalla Ringhoffer di Praga, a conclusione di una lunga disputa col comune di Roma sul servizio fino allora offerto dalla società; le Ringhoffer, come saranno poi sempre chiamate queste vetture, sono costruite secondo la tecnica al momento di uso generale sulle reti tramviarie dell'impero austro-ungarico: un rodiggio con collegamento diretto delle sale al telaio della vettura tramite molle a balestra, senza utilizzazione di truck o elementi intermedi. Con l'arrivo delle Ringhoffer e delle serie seguenti di vetture costruite con lo stesso principio, cessa l'acquisto, da parte della SRTO, di rotabili basati sul primitivo truck Taylor e sul più evoluto Brill 21-E. Lo stesso rodiggio sarà poi impiegato sulle tre serie di motrici Westinghouse, di costruzione Carminati e Toselli, Reggiane e Tabanelli, probabilmente su licenza della Ringhoffer.
Rodiggio Ringhoffer (motr. 361).
S, staffe di fissaggio; A,
elemento di collegamento; M, molla a balestra; G, piastra di guardia;
B, boccola e P, pattini di
scorrimento per la stessa; T, barra di distanza.
Rodiggio Westinghouse (motr. 430, 389, 396).
La 396 mostra un diverso sistema di fissaggio della barra di distanza, forse in seguito a modifiche della SRTO.
Caratteristico di questo rodiggio è l'impiego della barra di distanza, destinata a costituire, insieme alle due piastre di guardia e alla trave che sostiene la cassa, un parallelogramma di irrigidimento della struttura contro le deformazioni nel piano verticale che porterebbero a variazioni dell'interasse e a posizioni non corrette degli assali.
Considerando l'ordinaria disposizione dei motori e il senso indicato del moto della vettura, si vede che in trazione il pignone del motore anteriore tende a scendere lungo la periferia della ruota di ingranaggio, mentre quello del motore posteriore tende a salire sulla stessa; da ciò deriva una coppia F,-F che tende a deformare la struttura secondo la linea indicata in rosso, contrastata dal parallelogramma ottenuto con la barra di distanza (indicato in verde).
Rotabili ATM, motrici Charleroi e Dick, Kerr
Rodiggio Charleroi e Dick, Kerr.
S, staffe di fissaggio; A,
elemento di collegamento; M, molla a balestra; G, piastra di guardia;
B, boccola e P, pattini di
scorrimento per la stessa; T, barra di irrigidimento.
Non è nota la funzione dei pezzi X, che sembrerebbero dei rinforzi aggiunti a sostegno della barra;
non appaiono su tutte le vetture.
La disposizione del rodiggio in queste motrici, in servizio sulla rete ATM a partire dal 1911, è sostanzialmente la stessa sopra indicata per le motrici SRTO; manca la barra di distanza sostituita da due ferri foggiati a semiellisse, formanti due telai di irrigidimento separati per le due sale. Il motivo di questa diposizione sembra dovuto alla presenza del freno a pattini elettromagnetici che originariamente equipaggiava queste vetture e che avrebbe causato interferenza con la barra di distanza, ma è solo un'ipotesi. La stessa disposizione non sembra peraltro evitare del tutto la deformazione della struttura, se l'ATM precisa, in un o.s. dell'8 luglio 1924, che:
...se si esclude un motore in una vettura del tipo ad "assi radiali" l'asse sul quale è stato escluso il motore resta quasi sempre inceppato...
cioè frenato; l'operaio di turno era tenuto ad intervenire prontamente per allentare il freno della motrice rimasta immobilizzata.
Motrici Charleroi e Dick, Kerr (143, 267); Fr, pattino elettromagnetico.
Sospensione di un rimorchio (102).
Note. - Le motrici in questione, SRTO ed ATM, sono state sempre denotate ad assi radiali, in quanto le sale possono ruotare di un ridotto angolo nel piano orizzontale in virtù del gioco esistente nell'accoppiamento boccola-guide e dello spostamento consentito dal collegamento della balestra alle staffe.
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rev. A 02/06/21