tram e trasporto pubblico a Roma
La rete urbana di autobus, rotabili
Gli SPA C9000 e C30
SPA C9000
B.101-127
Nel settembre 1927 l'ATAG riscatta dalla Ugolini il servizio automobilistico, acquisendo anche parte dei mezzi in dotazione, che ricevono la nuova colorazione imposta a tutti i mezzi urbani dell'epoca, ossia il doppio tono di verde introdotto su base nazionale nel 1924 e che rimarrà in vigore fino al 1971. Quattordici vetture SPA C9000 tornano in mano all'azienda municipale, ricevendo la numerazione 101-127; non sono note l'esatta consistenza e la data di radiazione di questi mezzi, ma almeno tredici unità sono ancora presenti nel 1928, localizzate presso l'autorimessa Portuense (via Bellani). Non si hanno dati relativi alla radiazione di questi autobus, ma un ordine di servizio del 1935 che dispone il definitivo accantonamento di due autocarri di servizio su telaio C9000, targati 4535 e 23867 fa pensare che siano stati accantonati entro i primi mesi del 1930 per essere riutilizzati in tutto o in parte quale veicoli di servizio e come tali presumibilmente radiati entro il 1935.
Gli SPA 9000 sono vetture oltremodo antiquate, concepite secondo la tecnica che, tra ottocento e novecento, aveva sviluppato i primi autocarri con trasmissione a catena: sono costruiti con una cassa in legno e raggiungono al massimo i 17 Km/h in piano.
Autobus SPA C9000 in servizio ATAG in via di Monteverde nel 1927 [B.111].
SPA 30, SPA 34
B.301-339, 353, 501-535, 701-729, 751-799
All’inizio dell’esercizio automobilistico l’ATAG introduce un notevole numero di vetture di costruzione SPA. Nel 1928 sarebbero stati acquistati due gruppi di SPA34: venti 34-L classificati lunghi, 301-339, e diciotto 34-C corti, 501-535, questi ultimi dotati di posto di guida in posizione avanzata, con il cofano del motore penetrante in parte nella cabina del conducente. Il gruppo successivo del 1930, costituito da SPA lunghi, comprende tre serie: le due prime appaiono concepite per gli esperimenti che allora l’ATAG conduceva per l’adozione dell’agente unico, e troviamo i quindici 701-729 dotati del solo accesso anteriore di notevole larghezza e i quindici 751-779 con accessi anteriore e centrale; solo la terza serie di dieci autobus 781-799 è dotata di normali accessi anteriore e posteriore e probabilmente differiscono dai 301-339 per l'allestimento interno. Gli SPA sono dotati del motore a benzina SPA 12 da 65 CV.
Sugli autobus SPA l'ATAG esegue numerose sperimentazioni. La vettura 719 è modificata per l’esercizio ad agente unico (15-II-1932), mentre sulla 725 è montato un gasificatore a nafta modello Rector, un dispositivo per permettere l’uso del gasolio nei motori a carburatore (8-VI-1933), utilizzando esclusivamente un combustibile detto Carburol, pare una qualità di nafta, in distribuzione solo presso la rimessa Portuense; la 725, ripristinata con alimentazione a benzina, risulta demolita nel dicembre 1936.
Sembra che gli SPA siano i primi rotabili municipali d avere la chiusura agli accessi: per i gr. 300, 500 e 780 con porta a due antine al solo accesso anteriore, per il gr. 700 a quattro antine all'unico ccesso (anteriore), per il gr. 750 a due antine agli accessi centrale e anteriore. Le porte sono a comando meccanico a mezzo di leveraggi dal osto di guida o da quello del fattorino.
Autobus SPA del 1928, lunghi [303, 313] e corti [509].
Autobus SPA del 1930 [719, 781].
Nel 1927, contemporaneamente all'ordinazione dei Lancia Omicron, l’ATAG prende a noleggio dalla ditta SITA sette autobus SPA 30 e due SPA 34, analogamente a quanto fatto con i Lancia Eptaiota; gli SPA 30 saranno successivamente restituiti alla SITA.
La notizia del noleggio compare esplicitamente in alcuni documenti dell’azienda, mentre in un ordine di servizio è indicata la radiazione della vettura SPA 34 numerata 353 (maggio 1935), apparentemente un 34 lungo con allestimento turistico nella carrozzeria, ricordante quello della vettura tramviaria 547 utilizzata per i giri in città nel 1925. Si potrebbe quindi pensare che il 353 fosse uno dei due autobus presi dalla SITA ed in tal caso la logica vorrebbe che l’altro dovesse essere stato numerato 351, cosa della quale non si è però trovata traccia. È anche da notare che tre autobus che appaiono simili al nostro 353 hanno fatto servizio a Napoli dal 1927 al 1933, anno in cui furono ceduti alla Fiat, con gli stessi numeri 351-353.
Vettura turistica 353; uno SPA all'ingresso dell'autorimessa Romgnosi.
La storia degli SPA è comunque tutt’altro che chiara, specie sui quantitativi e sulla numerazione dei rotabili. Per i gruppi del 1928 degli ordini di servizio e dalla documentazione fotografica disponibile risultano certamente acquistati solo diciotto SPA 34-L, i 301-335, mentre risulta la radiazione dello SPA 34-C numerato 537 (settembre 1937), che costituirebbe una aggiunta all’originario gruppo di 18 vetture di questo tipo.
Autobus SPA C9000 e 30
num. eserc. | q.tà | anno | telaio | assi | carrozz. | motore | pot. CV | lungh. mm | tara t. | nota |
B.101-129 | 15 | 1927 | SPA C 9000 | 2 | 35 | 1 | ||||
B.301-335 | 18 | 1928 | SPA 34-L | SPA 12 | 65 | |||||
B.353 | 1 | 2 | ||||||||
B.501-537 | 19 | SPA 34-C | 3 | |||||||
B.701-729 | 15 | 1930 | SPA 34-L | 4 | ||||||
B.751-779 | 15 | 5 | ||||||||
B.781-799 | 10 |
Note alla tabella.
Alimentazione a benzina per tutti i gruppi.
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rev. B 20/04/20