tram e trasporto pubblico a Roma
La rete urbana di autobus, rotabili
Gli autobus ad allestimento turistico e sperimentale
Autobus turistici
Innumerevoli i prototipi e le piccole serie di autobus di tipo turistico o semi turistico, anche a due piani e con varie disposizioni, sperimentati dall’ATAG a partire dal 1928; sono normalmente verniciati in bleu di solito in due tonalità, scuro al di sopra della fascia di cintura e più chiaro al di sotto della stessa anche se tale regola non è applicata costantemente dall'ATAG, molti di questi veicoli rivelandosi poi scarsamente utili sul servizio extraurbano per Tivoli e saranno utilizzati sui collegamenti speciali che, a Roma, collegano manifestazioni sportive ed eventi del regine.
Quattro autobus a benzina su telaio Lancia Omicron a due assi entrano in servizio tra il 1930 e il 1931: sono veicoli a due piani, numerati 2001, 2003, 2005 e 2201; abbiamo poi un Alfa Romeo a tre assi di costruzione del 1936, con motore diesel, numerato 2301, che nella documentazione ATAG è però specificatamente classificato per il servizio urbano. Su queste vetture valgono le seguenti considerazioni:
La vett. 2001, a sin. e al centro ancora a piano superiore
coperto come DPC 2001; a destra a piano superiore scoperto, come B 2001.
Una vettura senza numero, che si ritiene sia la B 2201 e la 2301.
Abbiamo poi una serie di rotabili di caratteristiche spiccatamente extraurbane, ai quali l’ATAG, ben nota per la sua predilezione per l'ingegnerismo e le cose complicate, in luogo di assegnare dei semplici numeri, assegna singolari ed originali sigle composte da tre lettere e un numero, sembra secondo le seguenti regole:
La T in seconda posizione potrebbe anche indicare turismo; il termine osservatorio deriva da analoghi rotabili impiegati a Denver, gli Observatory-Buffet Cars.
A questa parte letterale, che va scritta mettendo un punto di abbreviazione dopo ogni lettera (cioè ad es. T.T.L. e mai TTL), segue un usuale numero, sempre naturalmente dispari, che per ogni serie inizia da 1, generando così una facile confusione ad es. tra T.C.L.1 e T.O.L.1 ecc. Gli autobus in questione sono dei seguenti gruppi (omettiamo per semplicità i punti nelle sigle):
Il TTL 33 sarà modificato per alimentazione a gasolio, con motore Lancia-Junkers 90, nel 1937.
TCL 3
Nella prima immagine porta il normale stemma dell'ATAC e la scritta Autolinea Roma-Tivoli,
nella seconda ha un fregio diverso, nel quale, oltre i fasci littori e lo stemma di Roma, compare una sigla che sembra ATC.
A quelli indicati si aggiungono poi molti rotabili noleggiati da altre società per i quali, non figurando gli stessi negli schemi di numerazione ATAG, è praticamente impossibile seguire le tracce. Di tutti gli autobus sopra indicati, molti sono sopravvissuti alla seconda guerra mondiale e saranno radiati tra gli ultimi anni Quaranta e l'inizio dei Cinquanta. In servizio regolare dopo il 1945 troviamo il solo Alfa Romeo 2301, successivamente rinumerato 3311, che sarà utilizzato quasi esclusivamente sulla linea 209 fino al 1955. Nel 1949 risulterebbero ripristinati due veicoli TTL (non è specificato il numero) dei quali non si ha però notizia circa un loro utilizzo.
Sono le due vetture 3401 e 3403, a due piani con un piccolo coupé superiore nella parte posteriore della carrozzeria, con la seguente disposizione interna: nell’ambiente compreso tra la cabina di guida e l’ultimo assale posteriore sono installati i sedili, appunto, secondo la tecnica dell’autoalveare (posti di seconda classe per non fumatori), mentre nella parte bassa della zona del coupé, separata dalla corsia della seconda classe da uno scompartimento destinato a bagagli e cani, si hanno dei normali posti di seconda classe (zona fumatori, una specie di fumoir in autobus); nella parte alta del coupé si trovano infine delle eleganti poltroncine di prima classe (non si sa se per fumatori o meno). I due autoalveari, inizialmente a benzina, sono convertiti a gasolio con motori Lancia-Junkers 90 nel 1936 la 3401 e l’anno successivo la 3403, cambiando quindi il loro prefisso B in D.
Schema di autoalveare e disposizione dei viaggiatori ricostruita su modelli.
Il termine autoalveare sembra essere di creazione dell'ATAG e dovrebbe riferirsi al fatto che i passeggeri starebbero nell'autobusun po' come le api in un alveare; è una tecnica dell'autoalveare è in realtà di importazione americana, come è mostrato ad esempio da una serie di vetture di questo tipo utilizzate a Denver alla fine degli anni Venti.
Verso il 1931 molto ingegno fu speso all’ATAG sul progetto degli autoalveari, indicati come tipo S, come ci mostra tutta una serie di schizzi sull’argomento. C’è innanzitutto da dire che la sistemazione interna usata nelle 3401 e 3403, con due ordini sovrapposti di sedili appesi alle pareti detta duplex, è solo, diciamo così, quella di primo ordine, dato che ben altra densità di occupazione si prevedeva per i futuri autobus: nel tipo triplex a tre assi si sarebbero avuti tre ordini di sedili sovrapposti per una vettura alta 4,30 m da terra con 42, 42, 49 posti rispettivamente per i tre piani più 11 strapuntini, per un totale di 144 posti, raggiungibili arrampicandosi opportunamente su predellini ribaltabili coniugati e predellini a gattello fisso. Ma la massima capienza dell’autobus si raggiungeva (almeno al momento, non essendo da escludere ulteriori sviluppi) con il quadruplex, un autoarticolato a quattro assi alto 4,80 m con quattro ordini di sedili sovrapposti per fiancata e 33, 40, 48, 53 posti rispettivamente per i quattro piani più 16 strapuntini, per un totale di 190 posti.
Schemi di autoalveari triplex e quadruplex; disposizione dei sedili sugli autoalveari.
Sulla numerazione assegnata agli autobus fin qui considerati si possono svolgere varie considerazioni. Anzitutto, in base alla regola ancora applicata dall’ATAG, alle prime tre vetture 2001-2005 è stato assegnato il centinaio pari 0 essendo le stesse delle Lancia; per la quarta vettura, la 2201 ancora una Lancia, si è impegnato il successivo centinaio pari 2. Le due vetture autoalveari, stando ad un ordine di servizio ATAG del 13 febbraio 1932, sono inizialmente numerate 3001 e 3003, con il centinaio pari 0 e il migliaio 3 costantemente assegnato ai veicoli a tre assi, ma in realtà con questi numeri non appariranno mai, essendo rinumerate 3401 e 3403 certamente a partire dal 1935 (o.s. ATAG del 18 gennaio), lasciando libera la serie 30, che non sarà più utilizzata per un autobus dell’ATAC fino al 1962; la cosa curiosa è che la serie 3400 è successiva alla serie 3300 assegnata a rotabili entrati in servizio nel 1941, come se all'ATAG potessero prevedere, nel 1935, quello che sarebbe nei successivi sei anni. La regola del numero di centinaio pari per gli autobus Lancia e Alfa Romeo è abbandonata nel 1932 dopo l’arrivo dei primi Alfa a tre assi numerati da 3101 in poi; in un centinaio 3 è stata immatricolata la 2301, ultima delle vetture bipiano, di costruzione Alfa Romeo, che però non è compresa nel migliaio 3 pur essendo a tre assi (lo sarà nel 1951, quando diverrà 3311 per lasciare libero il gruppo 23xx per i Fiat 405).
D.1409+102; M1-R2, M3-R4
Nel 1932 la Macchi di Varese fornisce all'ATAG un rimorchio per autobus a due assi, ad accesso centrale, che viene accoppiato all'autobus Alfa Romeo 40N 1409. Questo rimorchio, seguendo la regola aziendale, è numerato 102 (numero pari), anche se in sovrapposizione all'omonimo rimorchio tramviario della prima serie del 1911 (e quindi con tanti saluti all'ingegnerismo tanto caro all'ATAG di allora). L'accoppiamento tra i due rotabili è ottenuto a mezzo di ganci che li tengono a una distanza ottimale per evitare contatti nelle curve e, come si vede nelle immagini, lo spazio tra gli stessi è stato protetto con una sorta di rete che dovrebbe impedire alla gente di scavalcare gli organi di aggancio, col pericolo che il convoglio si metta allo stesso tempo in movimento. Il condizionale è d'obbligo dal momento che questo convoglio non sembra aver circolato molto ed anzi il rimorchio 102 sparisce dopo poco tempo senza lasciare traccia alcuna. L'unico utilizzo documentato da immagini è l'autolinea turistica Anello delle vie Imperiali, sulla quale, peraltro, appaiono di uso più comune i due piani scoperti e coperti.
Due anni dopo, l’Alfa Romeo fornisce all’ATAG due autotreni composti di motrice su meccanica 85-A e rimorchio carrozzato, come la motrice, dalla Macchi di Varese. In questo caso troviamo motrice e rimorchio accoppiati stabilmente con lo stesso sistema adottato per unire ad un elemento costruito ex novo le motrici e i rimorchi tranviari utilizzati per costruire le articolate MATER, e quindi due perni che tengono uniti gli elementi e un intercomunicante a mantice. Nonostante ogni coppia motrice-rimorchio costituisca una unità inscindibile, i rotabili hanno numeri separati con i prefissi M, R risp. per motrice e rimorchio; appaiono inizialmente come M1-R1 ed M3-R3, ma sono quasi subito rinumerati più correttamente in M1-R2 e M3-R4. Uno dei due convogli è esposto a una mostra di Bruxelles, ma il loro uso pratico sarà ben poca cosa. Destinati alla Roma-Tivoli, saranno inizialmente utilizzati anche sulla linea 210, ma sembra che non siano mai andati oltre il capolinea di Settecamini (anche se si racconta che uno dei due sia rimasto incastrato a Tivoli, in piazza Garibaldi, per un inversione di marcia andata male). Il primo convoglio appare radiato nel 1951 ma non risulta abbia mai circolato dopo il 1945; del secondo si perde ogni traccia ed è probabilmente andato distrutto nei bombardamenti del 1943.
A sinistra i rotabili sono ancora senza numero; a destra sono numerati M1-R1.
Autobus ad allestimento turistico e sperimentale
num. eserc. | q.tà | anno | telaio | assi | carrozz. | motore | alim.* | pot. CV | lungh. mm | tara t. | nota |
B.2001-2005 | 3 | 1930-31 | Lancia Omicron L | 2 | Macchi | Lancia 77 | B | 92 | 1 | ||
B.2201 | 1 | 1931 | |||||||||
D.2301 | 1 | 1936 | Alfa Romeo 110-AC | 3 | D | 2 | |||||
B.3401, 3403 | 2 | 1932 | Lancia Omicron L | 3 | Lancia 77 | B | 92 | 3 | |||
TCF 1-23 | 12 | 1933 | Fiat 635-R | 2 | Fiat 235 | 65 | 7400 | 5,5 | 4 | ||
TCL 1-3 | 2 | 1929 | Lancia Omicron L | Lancia 77 | 92 | ||||||
TOL 1-3 | 2 | 1929 | |||||||||
TTA 1 | 1 | 1934 | Alfa Romeo 3000 | A.R. RNL | 5500 | 2,52 | |||||
TTF 1-3 | 2 | SPA 30 | 5 | ||||||||
TTL 1-3 | 2 | 1929 | Lancia Omicron L | 92 | |||||||
TTL 31-33 | 2 | 1934 | 3 | Lancia 77 | 6 | ||||||
VOL 1 | 1 | 2 | |||||||||
Rotabili articolati e rimorchi | |||||||||||
M1-R2, M3-R4 | 2 | 1936 | A. R. 85-A | 2+2 | Macchi | A.R. F6M317 | D | 110 | 7 | ||
102 | 1 | 1934 | 2 | Macchi | - | - | - | 6400 | 8 |
Note alla tabella.
* Sistema di alimentazione alle origini.
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rev. B 24/04/20