tram e trasporto pubblico a Roma
La tramvia a vapore Roma-Tivoli
Il materiale rotabile per il servizio locale a trazione elettrica
Le motrici elettriche per il servizio urbano
Per il servizio urbano dal Verano a Termini (Dogana, lato via Marsala), la TFE impiegò fino al 1904 la trazione a cavalli e successivamente la trazione elettrica, con un impianto di tipo tramviario urbano alimentato a 550 V corrente continua. Il servizio fu svolto, fino all'acquisizione della linea da parte dell'ATAG nel 1927, con dieci motrici a due assi, ripartite in due serie di sette e tre vetture, che all'occorrenza potevano rimorchiare alcune carrozze del servizio a vapore; l'idea iniziale pare fosse stata di permettere servizi senza trasbordo da Tivoli a Roma Dogana e viceversa con cambio trazione a p.ta S. Lorenzo, ma all'atto pratico non sembra si sia mai approfittato di tale possibilità.
Il servizio locale della TFE al Verano e due motrici elettriche.
La terza e la quarta immagine sono risp. di una
motrice di prima e di una di seconda serie; tra le due si notano piccole differenze nella cassa
e nella prima il repulsore centrale è di forma
circolare come sulle rimorchiate e sulle macchine a vapore, mentre nella seconda è simile a quello tramviario usuale.
I dati delle due serie di rotabili utilizzati sulla linea sono riportati nello schema seguente.
Tramvia Termini-Verano, materiale motore
anno di costruzione | 1904 | 1916 |
numeri di esercizio | 101-107 | 108-110 |
costruttore | Tabanelli | |
rodiggio | B | |
lunghezza mm | 6700 | |
larghezza mm | 2200 | |
passo mm | 1800 | |
potenza CV* | 2x35 | 2x48 |
* Dato proveniente dalla rivista L'elettricista dell'ottobre 1904 e marzo 1905. Dai dati statistici del Ministero dei trasporti per l'anno 1914 risulterebbe il valore di 2x120 kW per la prima serie, ossia 326 CV totali, certamente errato anche tenendo conto della possibilità di trainare due o tre rimorchi sulla pendenza di via di Porta S. Lorenzo.
Dal regolamento di esercizio del 1904 si deducono alcune caratteristiche delle motrici di prima serie.
Circuito di trazione. Il circuito è protetto da due interruttori automatici, uno per posto di condotta, che appaiono molto simili a quelli utilizzati dalle motrici Thomson-Houston delle SRTO; sono a due posizioni, anche qui denotate con A (circuito chiuso) ed F (circuito aperto) ma, a differenza del caso della SRTO, la posizione F non ha alcuna altra funzione. Il controller dispone di 9 posizioni di marcia, 5 in serie e 4 in parallelo, e di 7 posizioni di frenatura reostatica; le marce economiche sono in posizioni 5 e 9 e non si ha riduzione di eccitazione; l'invertitore è a due posizioni (avanti e indietro). L'esclusione di un motore si ottiene dall'interno del controller "tirando il bottone portante il numero del motore guasto e girando la parte relativa col mezzo del manubrio dell'invertitore rivoltato" (la descrizione non brilla per chiarezza); con uno dei motori escluso il controller è meccanicamente bloccato sulle posizioni di serie.
Freni. Oltre al freno a mano ed alla frenatura reostatica, le motrici sono dotate di freno automatico con comando a depressione, serbatoi principale e ausiliario, rubinetto a cinque posizioni, valvola tripla, manometro doppio e condotta generale. E' anche previsto l'uso della controcorrente per situazioni di emergenza. Sembra che il freno pneumatico debba essere prevalentemente utilizzato quando le motrici sono al traino delle rimorchiate dei treni da o per Tivoli, mentre per le motrici isolate si debba usare il freno a mano o quello reostatico.
Sotto la gestione ATAG le motrici, rinumerate a partire da 81 utilizzando i soli numeri dispari (serie 81-99), fanno servizio fino alla riforma del 1930 (7 vetture nel 1928 e 4 nel 1929), quando le linee 53 e 53 barrato, ex tratto urbano della Roma-Tivoli, sono soppresse e in parte sostituite dalla linea 10; le dieci motrici sono inviate alla demolizione all'indomani della riforma tramviaria, nel 1930. Non è stato possibile sapere niente di preciso sull'esercizio ATAG e in particolare sulla questione della dimensione dei bordini delle ruote TFE e della possibile incompatibilità con i rotabili ATAG.
Dopo la riforma del 1930, le motrici elettriche ex TFE sono accantonate.
A sinistra la 81, ex TFE 101; a destra nove analoghe motrici (ne manca
una?) sono in attesa di demolizione
nelle officine centrali dell'ATAG,
nella fila all'estrema sinistra dell'immagine.
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rev. D6 06/02/21