tram e trasporto pubblico a Roma
Comunicati e simili, anno 2020
Sulla ferrovia ex Roma-Giardinetti: pubblichiamo anche se non siamo d'accordo sull'opportunità di mantenere in esercizio la linea.
I brani presentati in carattere corsivo sono liberi commenti del webeditor.
13 dicembre. Ferrovie concesse, TRASPORTIAMO: dal 1° gennaio 2021 inizia affiancamento a COTRAL e ASTRAL.
Con la deliberazione n. 926 del 1° dicembre, la giunta della Regione Lazio differisce alla data del 1° luglio 2021 il termine per il completamento delle attività istruttorie e contestuale affidamento in house dell’esercizio delle ferrovie ex-concesse Roma-Lido e Roma-Viterbo alle società regionali Cotral e Astral, subentrando all’attuale gestore Atac. Il provvedimento stabilisce inoltre che tale passaggio, sancito dalla DGR 26 maggio 2020 n. 288, sarà preceduto da un periodo di affiancamento della durata di sei mesi a partire dal 1° gennaio.
È quanto riferisce in una nota l’Associazione TrasportiAmo. Fermo restando la nebulosa situazione in cui resta impigliata la Roma-Giardinetti, rispetto alla quale vorremmo essere ugualmente ragguagliati, specie per ciò che concerne la riapertura, in via transitoria, della tratta Centocelle-Giardinetti, siamo motivatamente fiduciosi della scelta intrapresa dalla Regione, a patto che: venga avvicendata la Divisione Ferroviaria e non si tengano conto delle eventuali promozioni, avanzamenti parametrali o travolgimenti ad hoc della macrostruttura, come dettato dalle normative vigenti in caso di cessione di rami di azienda. Queste condizioni sono fondamentali, per quanto ci riguarda, se davvero si intende portare beneficio al servizio e a noi pendolari.
Ignoravamo che oltre al COTRAL esistesse anche l'ASTRAL. Cosa succederà poi nell'affiancamento...
25 novembre. Parco museo in pericolo.
Durante il periodo COVID l'ATAC ha chiuso il polo museale ATAC di Piramide con il quale negli scorsi
anni abbiamo organizzato molti eventi anche con il nostro tram 907. Il GRAF è stato invitato a partecipare al comitato che ne sta evitando la chiusura, chiusura che è stata accelerata anche
dal pensionamento di alcuni dipendenti che vi lavoravano e da un'incertezza su chi a partire dal prossimo gennaio ne sarà il proprietario visto il ritorno in COTRAL della Roma Lido. Metto i
link delle campagne di sensibilizzazione in corso. Ogni supporto è ben accolto, magari anche diffondendo a tutti quelli che conosciamo.
https://www.fondoambiente.it/luoghi/polo-museale-trasporti-roma?ldc
http://chng.it/pHSxzyyZ
Chiusura? Prima o poi doveva succedere; figuriamoci se una simile associazione, in mano ai nostri, poteva durare...
Nota. - Chissà se lì c'è ancora quella persona che ci raccontò che la riforma del 1930 era stata voluta da Mussolini per far piacere ad Edoardo Agnelli...
23 novembre. Manca personale.
METRO C, TRASPORTIAMO: SIAMO ALLA FARSA FINALE, CHIUSA PER MANCANZA DI PERSONALE. Questa mattina i pendolari del popoloso quadrante est della capitale, municipio VI, si sono svegliati con la metro C completamente interrotta, da Pantano a San Giovanni, per l’indisponibilità del personale, rimasto a casa causa Covid-19, stando alle fonti interne. Sembra di assistere a una farsa: siamo curiosi di sapere quante altre metropolitane automatiche al mondo si siano mai bloccate per questa motivazione. Infatti, considerando che i turni vengono assegnati in largo anticipo, Atac non poteva non conoscere la situazione o così almeno dovrebbe essere. A meno che quei dipendenti non abbiamo dato tutti forfait stanotte, un’ipotesi, questa, assai improbabile. Secondo il nostro modesto parere, ci troviamo di fronte all’ennesimo cortocircuito dell’azienda e di riflesso di Roma Capitale: la prima incapace di organizzare il lavoro, di dare all’utenza una comunicazione decente e di predisporre un adeguato servizio sostitutivo; la seconda incapace di sovrintendere ai processi di una sua controllata, ancora peggio. Da stamane ci segnalano ritardi, assembramenti nelle poche vetture messe a disposizione, contro ogni logica sanitaria, e un’informazione scadente. Pendolari lasciati allo sbando, al completo abbandono. L’assessore capitolino alla mobilità, anziché inveire contro il personale, ci dica perché è ancora chiusa la tratta Centocelle-Giardinetti della ferrovia Roma-Giardinetti, indispensabile per alleggerire la metro C e ci dica perché non ha profferito parola in merito alle corse soppresse sulla Roma-Viterbo.
Associazione TrasportiAmo.
16 novembre. Una petizione.
Lasciati proclami e proteste, passiamo alle petizioni.
POLO MUSEALE ATAC, TRASPORTIAMO: PETIZIONE PER SENSIBILIZZARE ISTITUZIONI. Il Polo Museale dei Trasporti alla Piramide Cestia, alle spalle della Roma-Lido, l’unico spazio dedicato alla storia centenaria della mobilità di Roma e del Lazio, densa di primati, è chiuso dallo scorso marzo. E rischia di non aprire più, neanche passata l’emergenza sanitaria da Covid-19, se nessuno, adesso, ci mette le mani. Atac ha ritenuto opportuno trasferire, durante il lockdown, il personale ad altre mansioni, abbandonando di fatto il Polo a sé stesso. Capiamo le difficoltà economiche dell’Azienda, ma la memoria storica non può essere cancellata e non può essere sottratto alla collettività un luogo, importante, suggestivo, magico, guarnito da una piccola collezione di palme ed arbusti tipici della flora mediterranea ed annesso “Orto Bio” curato dal Centro Anziani di Ostiense, diventato nel tempo un valido laboratorio socio-culturale ed educativo, capace di coinvolgere turisti e, soprattutto, i giovani, insieme alle scuole e alle associazioni culturali. Le quali hanno contribuito alla valorizzazione del sito, promuovendo eventi, concerti, mostre e attività artistiche di spessore. Per questo, insieme a loro, abbiamo costituito il “Comitato del Museo Autoferrotramviario di Roma” e lanciato una petizione sulla piattaforma change.org, occorre mobilizzare quante più persone possibili per sensibilizzare le Istituzioni. Bisogna aprire una nuova stagione e dare certezze al Polo Museale.
Andando al link indicato, si trova, dopo l'usuale sproloquio di cose fritte e rifritte, la parte più interessante di tutta la petizione: l'elenco degli aderenti al citato comitato, che consta di venti nomi, dei quali i più interessanti sono il primo, Associazione culturale donne di carta (normalmente preferiamo quelle fatte di altro materiale) e l'ultimo, Unione italiana ciechi: se i ciechi sono ciechi, come possono vedere i tram?
Interessante anche la nota dell'Associazione TrasportiAmo:
I due altri/altre saranno forse vari Dari Franceschini o Darie Franceschine.
11 novembre. Caos su Roma Nord
Roma-Viterbo. Soltanto per avere delucidazioni dal Direttore Ferrovie di Atac, ospite insieme a Legambiente Lazio e al Comitato Pendolari, rispetto alle cause effettive che hanno indotto il personale di macchina a rifiutare gli straordinari da un giorno all’altro, decimando la programmazione dell’esercizio, e sui provvedimenti adottati dall’Azienda per contenere tale protesta. È stato erogato un corrispettivo maggiore o cosa? Punti per noi indifferibili, considerato il caos generato, aggravato dalla pandemia, ai quali va fatta chiarezza. In questa partita, ribadiamo, la carenza di materiale rotabile e la scarsa manutenzione degli stessi hanno giocato un ruolo marginale, le corse sono state cancellate, dati alla mano, per indisponibilità del personale. Tutta un’altra storia, quindi. Per cui apprezziamo l’impegno del Direttore, ma rimaniamo insoddisfatti dal messaggio emerso nella trasmissione televisiva. Chiediamo al Presidente della commissione trasporti della Regione Lazio di convocare una seduta specifica su quanto accaduto sulla linea nelle scorse settimane: non può passare l’idea che 50 persone possono tenere sotto scacco oltre 100mila utenti. Lo riferisce in una nota l’Associazione TrasportiAmo.
"...50 persone possono tenere sotto scacco oltre 100mila utenti": quando, in tempi remoti ma "gloriosi", qualcuno osava dirlo, era immediatamente tacciato di "fascismo"...
6 novembre. Per mantenersi allegri...
...in epoca di Coronavirus c'è InItaliaNews del 6 novembre. Iniziamo con l'oramai consueta informazione
Necessario riaprire tratta Giardinetti-Centocelle.
che si commenta da sola. Ma passiamo ad altro:
Poco più di un mese fa la Regione Lazio, convinta dal Comitato Tecnico Scientifico, ha incrementato la capienza degli autobus dal 60% all’80%, garantendo anche la possibilità di utilizzare tutti i seggiolini del mezzo.
No, non hanno incrementato la capienza degli autobus, cosa ovviamente possibile solo dilatando opportunamente gli stessi, ma hanno semplicemente permesso che l'occupazione delle vetture possa arrivare all'80% dello spazio disponibile. A parte il fatto che non è detto che occupando tutti i posti a sedere (dovrebbero essere questi i seggiolini) si arrivi proprio all'80% di occupazione dello spazio. Insomma, al solito, poche e confuse idee.
Ma ad oggi, dopo la riapertura delle scuole, i trasporti versano nella situazione critica di sempre (ovvio e prevedibile). Stiamo lavorando al supporto dei bus turistici per alleviare la capienza degli autobus.
Qui sembra che lavorando al supporto degli autobus turistici (quale supporto? sarà qualcosa che sostiene gli autobus?) si allevi, ossia si alleggerisca, la capienza degli autobus; come faccia, una capienza, ad essere alleggerita, è un'incognita.
Per quanto riguarda la tratta Giardinetti-Termini non riusciremo nel breve a ripristinare questo progetto.
Lo abbiamo sempre saputo, come anche sappiamo che nel breve significa semplicemente mai.
Abbiamo provato in questi anni ad riattivarla ma non ci sono state più le condizioni.
Di questa prova non si è però accorto nessuno. E se non ci sono le condizioni (necessarie e sufficienti alla riattivazione, si suppone), perchè non lasciar perdere quella che è oramai diventata una ridicola e infantile fissazione, se non una barzelletta?
Quello che ultimamente abbiamo fatto è stato consegnare al Ministero un progetto di ammodernamento della linea Roma-Giardinetti che prevede il prolungamento da un lato verso la stazione Termini mentre dall’altro verso l’Università di Tor vergata. È un progetto che ha bisogno di tempo ma è un percorso ben avviato.
Ci risiamo con i prolungamenti: a Termini, passando per via Giolitti e bloccando del tutto l'accesso alla via dalle traverse, fino ad un capolinea che nessuno ha la minima idea dove potrebbe stare; a Tor Vergata con altrettanta nebulosità su tracciato e capolinea (cosa poi ci abbia fatto, il Ministero, del progetto di ammodernamento non è noto).
Alcune linee tradizionali di ATAC vengono supportate grazie all’utilizzo dei bus turistici così da avere un carico minore e garantire ai cittadini un minimo di distanziamento sociale.
Questa frase indicherebbe che alcune linee dell'ATAC (tra quelle tradizionali, che chissà da dove prendono il carattere di tradizionalità...) sono servite (o supportate) da autobus di tipo turistico? Non ce ne siamo mai accorti, a meno che per tipo turistico non ai alluda agli autobus, di recente e acclamata immissione in servizio, dotati solo di porte centrale e anteriore, veri capolavori di razionalità e comodità.
Per quel che riguarda l’apertura del Vallo ferroviario del Pigneto, in questi giorni ci sono dei rallentamenti dovuti a dei problemi che hanno portato al posticipo dell’inizio dei lavori.
Rallentamenti? All'inizio dei lavori? Perchè, era previsto un inizio dei lavori per tombare il famoso Vallo (che non è quello di Adriano)? Lavori che dovrebbero essere preceduti dalla demolizione di tutti i fabbricati posti da una parte del Vallo, se la sistemazione definitiva dovesse essere quella mostrata da una immagine pubblicata dalla fonte citata.
Progetto stazione Pigneto da InItaliaNews; a destra gli edifici da demolire.
A metà novembre ci sarà una commissione dove cercheremo in tutti i modi di informare i cittadini circa l’ipotetica data di apertura della stazione, in quanto si tratterebbe di una struttura fondamentale per Roma, una sorta di seconda Stazione Termini...
Una struttura strategica, volevano certamente dire (cosa abbia eventualmente a che fare il Vallo con la stazione Termini...). Infine, da associazione TrasportiAmo:
Possibile riaprire la tratta Giardinetti-Centocelle in 15 giorni.
beh, forse un po' ottimisti.
20 ottobre. Una terribile malattia...
...sembra aver colto la ex SRFN: si chiama emorragia da motivazioni esogene e pare abbia l'effetto di indurre al lavoro anche i più ricalcitranti piantagrane (ma l'emorragia da eccesso di comunicati dove la mettiamo?).
19 ottobre. Non è ecologico e nemmeno ecosostenibile...
...e tanto meno green anche se lo pittano di verde, con eventuali fronde e fronzoli, ma salva la situazione.
18 ottobre. Siamo alle solite...
...a furia di glorificare i responsabili e democratici sindacati, oltre ai fieri ma onesti lavoratori: ecco le conseguenze.
Per gli estensori del comunicato: guardate che si scrive a fianco (di qualcuno), non affianco (a qualcuno; ma c'è anche chi scrive appoco o afforza). E poi non condotta/scorta (come se fosse una frazione numerica), ma condotta e scorta oppure condotta o scorta (evitando anche il ridicolo e/o). Ortografia, prima di democrazia.
16 ottobre. Tanto per rompere le scatole...
Ma non viene in mente, alle scriventi associazioni, che i 17 (diciassette) destinatari della petizione potrebbero non esitare a cestinare la stessa? e sarebbe l'unica cosa sensata che potrebbero fare...
15 ottobre. SCUA, FAISA, rapporti cessati, corse soppresse...
... noi non ci capiamo niente, ma tanto è lo stesso, i treni non camminano.
14 ottobre. Cosa resta da sopprimere? Il binario.
10 ottobre. Un cattivo padrone
Mah! E' sempre la vecchia storia del padrone che, anche senza cappello a cilindro con stelle e strisce, è sempre cattivo e tenta in tutti i modi di sabotare la grande vittoria del 6 agosto...
9 ottobre. Anzi no, è meglio la Giardinetti
Troppo lungo per meritare lettura e commenti.
8 ottobre. Ma ritorniamo alla Roma Nord.
Almeno ci mettessero un cartello attenti al buco, visto che attenti al treno sarebbe una presa in giro...
25 settembre. Torniamo alla Giardinetti.
Mah, si può pretendere che un malato di cancro in fase terminale si preoccupi di un raffreddore?
24 settembre. Metro al buio.
Comunicato Stampa - CeSMoT, intollerabili disservizi questa mattina alla stazione metropolitana di Termini.
Le prime piogge autunnali cadute su Roma non hanno mancato di provocare disagi e gravi disservizi. Dopo gli allagamenti di ieri ed alcune stazioni della metropolitana chiuse per generici "problemi tecnici" ,questa mattina, intorno alle ore 9, i viaggiatori che si trovavano a prendere la metro A a Termini (o a scambiare dalla metro B alla Metro A) si sono trovati davanti una situazione perfetta per ambientare un film di Dario Argento: tutti i corridoi e, cosa ben più grave, le banchine erano nella più totale oscurità, con i viaggiatori costretti a farsi luce con i telefonini per non correre il rischio di cadere per le scale o peggio sui binari. Il tutto senza nessuno a fornire alcun tipo di assistenza. Riteniamo intollerabile quanto accaduto: la volontà di Atac nel mantenere aperta una importante stazione di scambio non può per nessun motivo mettere a repentaglio la sicurezza dei viaggiatori. Auspichiamo per il futuro che simili situazioni non debbano più ripetersi ed attendiamo da Atac le opportune spiegazioni su quanto accaduto oggi.
Ma non dubitiamo che le cose cambieranno al più presto, con digitalizzazione e 5G; ce lo hanno promesso.
18 settembre. Adesso basta...
...con i comunicati: finchè si discuteva sulla Giardinetti o sulla Roma-Viterbo, la cosa poteva anche essere interessante, ma adesso stiamo cadendo nel ridicolo. Nell'ultimo comunicato si proclama a gran voce la richiesta di riapertura, oltre che della solita Giardinetti: della Civitavecchia-Capranica, della Formia-Gaeta, della Priverno Fossanova-Terracina (e perchè non anche della Priverno-Sezze-Velletri?), della tratta per Fiumicino paese ecc. ecc., oltre che dell'abusato anello ferroviario (al che noi aggiungiamo la Albano-Anzio-Nettuno e magari la Roma-Tivoli su strada e, perchè no, le rete dei Castelli) e poi si vogliono mobilità dolce (che però deve essere anche sostenibile), GRAB e pedoni-pedali (magari con qualche calcio in c*). E le funivie, ce le dimentichiamo (ma forse quelle non hanno "valenza trasportistica, storica, turistica, ambientale")?
17 settembre. Ci risiamo con i display.
C'è forse qualcosa di più importante dei display destinati a studenti e lavoratori: sono già stati cancellati alcuni treni del nuovo orario, oggetto della vittoria.
E poi, ci si permetta, con gli studenti e i lavoratori: un tale, nulla facente, che vada in treno per diporto, non essendo nè studente nè lavoratore, non ha diritto ai display? Questa costante citazione delle due benemerite categorie ci riporta ad una gloriosa epoca di cinquant'anni fa...).
14 settembre. Rifiuti o treni (ma forse nella fattispecie sono la stessa cosa)?
2 settembre. Svio a Centocelle
Altro deragliamento, il quarto in meno di un anno.
Non è che quei catorci hanno il profilo delle ruote tanto alterato da non riuscire a passare indenni sugli scambi?.
30 agosto. Prevedibile...
...e anche comprensibile, che al Campidoglio non freghi niente della pseudogiard.
29 agosto. Raffica di comunicati
Se ne sentiva il bisogno.
Il collegamento fra Roma e Viterbo va ripensato, rivisitato, riqualificato, rigenerato, ridisegnato; altro che pensiline, display e simili impicci, roba superata e inutile in un esercizio ferroviario verde (anzi green, chiediamo scusa) ed ecosostenibile (oltre che, naturalmente, digitale). Circa i display, poi, è ben nota l'enorme quantità di anidride carbonica che sviluppano (ma forse anche le pensiline ci mettono del proprio). Occorre infine tenere presente la proposta di un noto gruppo di esperti: sostituire la tratta extraurbana della ferrovia con una funivia, che superando con slancio monti e vallate realizzerebbe un collegamento rapido e non impattante sul territorio per l'aeroporto di Viterbo, di imminente realizzazione.
8 agosto. Stessa data, stesso argomento, quasi stesso comunicato.
Comunicato Stampa -"Ferrovia Roma - Giardinetti, CeSMoT: incomprensibile l'immobilismo dell'amministrazione capitolina"
Nonostante lo scorso 16 giugno l'assemblea capitolina avesse approvato all'unanimità la mozione 220/20 a firma della consigliera Celli, con cui veniva richiesta la riapertura della tratta Centocelle - Giardinetti, apprendiamo che l'amministrazione capitolina ha deciso di rinviare la trattazione dell'argomento in una futura commissione mobilità da tenersi a Settembre. Mentre la Sindaca "Inaugura mostre e congressi / autostrade e cessi / ferrovie e metrò" (citando la canzone Capofortuna dell'indimenticabile Rino Gaetano), l'utenza del V e del VI Municipio viene purtroppo beatamente ignorata, lasciando al posto della ferrovia, che ricordiamo essere stata chiusa da ATAC, complice la Regione Lazio, con scuse assolutamente futili e pretestuose, scomodi ed inquinanti autobus.
Come CeSMoT da sempre ci siamo battuti, insieme alle altre associazioni, per il ripristino ed il potenziamento della ferrovia, ma a quanto sembra attualmente la volontà popolare sembra passare in secondo piano. Forse esistono cittadini di serie A e di Serie B. Non comprendiamo come mai si trovi il tempo per discutere una inutile mozione per cambiare il nome ad una futura stazione della Metro C solo per assecondare le manie di protagonismo di illustri sconosciuti mentre non si trovi tempo per indire una commissione mobilità o per emanare un provvedimento per imporre ad ATAC la riapertura della tratta sospesa. Senza dimenticare che, allo stato attuale, lo stesso futuro dell'intera linea è quanto mai nebuloso, perso in progetti futuri e futuribili mentre il servizio si tiene in piedi con rotabili con un'età media di oltre 35 anni. Non vorremmo che questa situazione di stallo, come giustamente segnala anche l'Associazione TrasportiAmo che insieme a noi è impegnata nella difesa della linea e che ringraziamo per l'impegno, armai la mano di taluni Comitati di Via Giolitti che, recentemente, avrebbero scritto al Prefetto e al Sopraintendente Speciale Archeologia Belle Arti e Paesaggio di Roma chiedendo di “disporre l’interruzione immediata del transito del mezzo pubblico lungo la Via Giolitti”. Una trovata ovviamente propagandistica per finalità neanche tanto oscure, che denota, purtroppo, il riacutizzarsi di una forte ostilità nei confronti del trasporto pubblico degna degli anni '60 e '70 quando persino le associazioni ambientaliste esultarono per la scomparsa dei filobus a Roma. Dubitiamo infatti fortemente che ai comitati interessi la sorte del Tempio di Minerva (oltretutto la ferrovia è lì da oltre 100 anni e non ci risultano crolli dovuti al transito dei treni)e riteniamo che siano molto più interessati a poter guadagnare comodi posti auto per parcheggiare sotto casa.
Auspichiamo che, passate le ferie estive, visto il Ferragosto ormai imminente, la riapertura della Centocelle - Giardinetti sia una delle principali priorità dell'amministrazione e che vengano poste in essere tutte le azioni necessarie al ripristino del servizio prima della riapertura delle scuole o comunque prima della fine di settembre.
Sì, vedrete che priorità dopo le ferie. Per favore, basta!
8 agosto. Ci risiamo con la pseudo Giardinetti (da Associazione TrasportiAmo).
Sopra: stazione Giardinetti pulita e abbandonata (meglio che sporca e abbandonata). Agli estensori del comunicato: ma è possibile che non abbiate ancora capito che su questa faccenda non hanno intenzione di fare alcunchè (e non si può non dare loro ragione)? Altro che rinvio.
6 agosto. Bollettino della vittoria (da Associazione TrasportiAmo).
Mah, mi sembra il solito lodare la gestione attuale, che tutto merita meno che essere lodata (questi di oggi non legano nemmeno le scarpe ai dirigenti e personale di una volta). Può darsi che le intenzioni siano anche buone ma tra parco treni insufficiente e maltenuto ed assurde normative attuali fatte nel sacro nome della sicurezza ma che, all'atto pratico, sanno di "treno fermo-treno sicuro", sicuramente non riusciranno a mantenere le promesse. A parte poi che servirebbero ingenti investimenti per potenziare ed adeguarsi alle attuali normative (commento di un esperto).
30 luglio. Vittoria! (ma non sarà di Pirro?) (da Asssociazione TrasportiAmo).
30 luglio. Un comunicato al giorno (ma qualcuno li leggerà, questi comunicati?) (da Asssociazione TrasportiAmo).
29 luglio. Ancora sullo sfalcio (ma non sarà uno sfascio?) (da Asssociazione TrasportiAmo).
Oltre allo sfalcio, sarebbe opportuno togliere la ruggine dalle rotaie, per non far notare che non servono più a niente (nota del web editor).
24 luglio. Sullo svio (seguito) (da Asssociazione TrasportiAmo).
Gli eternamente illusi aspettano una risposta (mobilità sostenibile, emissioni inquinanti, boh...).
22 luglio. Svio treno (da Asssociazione TrasportiAmo).
Cosa dovrebbe fare (e non fa) il Comune? L'unica cosa sensata: chiudere la linea.
9 luglio. Comunicato (da Asssociazione TrasportiAmo).
Ci permettiamo di dubitare che in ATAC ci sia veramente qualcuno che pensi di poter ripristinare la questione. Ma poi che vuol dire "servizio a spola"? Che ci sarebbe qualcuno a Centocelle disposto a scendere da un treno per risalire su quello del binario a fianco? Oppure ci sarebbero corse dirette Roma-Giardinetti con la tabella "ROMA-GIARDINETTI DIRETTO VIA CENTOCELLE"?
7 luglio. Comunicato (una fatale distrazione?) (da Asssociazione TrasportiAmo).
A chi date fastidio? Mah!
4 luglio. Comunicato (da Asssociazione TrasportiAmo).
La seduta congiunta fu forse del 3 luglio... In ogni caso ci piacerebbe conoscere gli ingegneri con la lunga esperienza nel settore metro-ferroviario...
25 giugno. Roma-Giardinetti e Roma-Lido (da Asssociazione TrasportiAmo).
Sono stati omessi gli innumerevoli destinatari del documento, ministri, assessori e simili, nella certezza che gli stessi ne faranno un uso proporzionato alla sua importanza.
24 giugno. Ferr. Roma-Viterbo (da Asssociazione TrasportiAmo).
22 giugno. Ferr. Roma-Giardinetti, rassegna stampa (da Asssociazione TrasportiAmo).
La settimana che si è appena conclusa ha visto, come anticipato nel comunicato del Coordinamento Roma-Giardinetti, l'approvazione all'unanimità, maggioranza compresa, della mozione 220/2020 a firma della cons. comunale Svetlana Celli, riferita alla riapertura della tratta Centocelle-Giardinetti. La discussione dell'analoga mozione del PD, che, comunque, non ha fatto mancare il proprio sostegno, è slittata, insieme alle altre, alla prima settimana di luglio* per ragioni di organizzazione dei lavori dell'assemblea capitolina. Non dovrebbero esserci problemi ostativi da parte della maggioranza.
Rassegna Stampa
Ringraziamo i direttori di giornali ed agenzie stampa, giornalisti e blogger per l'attenzione e puntualità dimostrata sull'argomento che suscita l'interesse, in primis, dei cittadini e dei comitati e associazioni del territorio. Invitiamo inoltre ad ascoltare l'intervento della cons. Celli in aula prima della votazione delle mozione e l'intervista rilasciata il giorno successivo all'approvazione, mercoledì 17 giugno, dal presidente dell'associazione ai microfoni di RadioRomaCapitale, pubblicati sulla pagina Facebook di TrasportiAmo.
La mozione è un atto formale, punto di partenza, che va concretizzato. Vi terremo aggiornati, buona lettura e ascolto. Cordialità, associazione TrasportiAmo.
* Di slittamento in slittamento la mozione finirà nel fosso e, se dio vuole, non se ne parlerà più.
16 giugno. Comunicato (da Asssociazione TrasportiAmo).
Prosegue la comunicatomania: nella fattispecie si raccomanda il finale, con l'usuale e obbligatorio omaggio all'ambiente, anche e soprattutto quando questo non c'entra niente.
15 giugno. Intervista RadioSport con Paolo Cento trasporti#atac (da Asssociazione TrasportiAmo)
Ricordiamo che martedì 16 e giovedì 18 giugno pomeriggio, l'Assemblea Capitolina voterà le mozioni incentrate sulla riattivazione della tratta ferroviaria Centocelle-Giardinetti, presentate rispettivamente dalla consigliera Svetlana Celli e dal Gruppo PD Capitolino. Staff Associazione TrasportiAmo.
13 giugno. Ferrovia Roma-Viterbo (da Asssociazione TrasportiAmo).
11 giugno. Servizio TV (da Associazione TrasportiAmo).
Segnaliamo il link relativo al servizio andato in onda su Buongiorno
Regione, con le dichiarazioni con parte degli esponenti del Coordinamento Roma-Giardinetti:
https://www.facebook.com/associazionetrasportiamo/videos/269078001071197/
La maggioranza capitolina, per bocca del Presidente della Commissione Mobilità, è disposta a interagire
con la Regione Lazio per riattivare la tratta Centocelle-Giardinetti, così almeno ha dichiarato l'esponente davanti alle telecamere.
Bene, la prossima settimana l'Assemblea Capitolina discuterà le due mozioni al riguardo, una della consigliera Svetlana Celli, l'altra del gruppo PD. Un primo banco di prova per capire
se davvero il Campidoglio è favorevole alla riapertura.
STAFF TrasportiAmo.
9 giugno. Comunicato (da Asssociazione TrasportiAmo).
Per piacere, non scrivete "asseveramento" per "asservimento".
6 giugno. Comunicato CeSMoT.
Il 7 giugno 1990, esattamente 30 anni fa, a Roma veniva inaugurata la nuova linea tramviaria 225 (attuale 2) da p.le Flaminio a piazza Mancini, realizzata nell'ambito delle opere previste per i mondiali di calcio del 1990 per collegare lo stadio olimpico con la metropolitana. Corsie riservate, avveniristiche palline (*) dotate di display che avrebbero fornito i tempi di attesa, percorso interamente in sede protetta, priorità semaforica, e i nuovi tram bidirezionali Socimi a pianale ribassato ordinati appositamente per fare servizio su questa linea in via prioritaria (seppur ancora non in servizio da subito) portarono a definire il 225 come metropolitana leggera, con corse regolari, frequenti e puntuali. Un livello che non si riuscì a bissare 8 anni dopo con la linea 8 Torre Argentína-Casaletto. Nonostante alcune scelte discutibili fatte negli anni, come non utilizzare il capolinea davanti alla stazione della Ferrovia Roma Nord, la mancata attivazione dei display elettronici in fermata (errore ripetuto anche con la linea 8) e lo smantellamento del capolinea ad anello per realizzare un nuovo capolinea tronco in via Flaminia, la linea rappresenta non solo un collegamento fondamentale per la mobilità del quadrante flaminia ma anche un esempio di come andrebbero progettate le linee tramviarie. Il nostro auspicio è che l'amministrazione capitolina, indipendentemente dai colori politici attuali e futuri, si renda finalmente conto della convenienza ad investire nei tram, riqualificando le linea esistenti al livello della linea 225 di 30 anni fa, e che si prosegua con determinazione nella realizzazione di quanto previsto dal PUMS a partire dalla riapertura e dal prolungamento della Termini-Giardinetti e della TVA. Urgente, a nostro giudizio, è procedere anche al rinnovo della flotta di tram utilizzando anche gli appositi strumenti contrattuali per ampliare gli ordini precedendo opzioni e un valido servizio di manutenzione e logistica dei ricambi a lungo termine. Attualmente Roma è in forte ritardo sull'ammodernamento della flotta tramviaria, in considerazione del fatto che i mezzi più moderni, ovvero i tram Fiat modello Cityway, risalgono ai primi anni 2000, mentre le Stanga, seppur ancora affidabili, hanno ormai oltre 70 anni di servizio sulle ruote e le Socimi, oltre ad avere 30 anni di servizio, si son portate dietro le ben note vicende della società costruttrice che portarono alla consegna di sole 33 vetture.
CeSMoT - Centro Studi sulla Mobilità e i Trasporti
(*) Cioè paline, ossia piccoli pali; le palle non c'entrano niente.
6 giugno. Dalla trasmissione "Istituzioni e Cittadini" del 1° giugno (riapertura della tratta ferroviaria Centocelle-Giardinetti).
https://www.facebook.com/associazionetrasportiamo/videos/674133766476791/
Ricordiamo inoltre che martedì 9 o giovedì 11 l'Assemblea Capitolina discuterà la mozione della consigliera Svetlana Celli stessa, che impegna l'Amministrazione ad attivarsi con la Regione Lazio per la riapertura della tratta in questione. Discussione che consente di conoscere le volontà di Roma Capitale rispetto tale vicenda. Teniamo alta l'attenzione, i cittadini e i comitati tutti devono essere i primi a sapere gli esiti della votazione. Oltre al futuro, ancora lontano, bisogna pensare alla mobilità attuale. Cordialità. Staff Associazione TrasportiAmo.
Si veda anche in https://www.facebook.com/associazionetrasportiamo/photos/a.775569565891996/3086451384803791/?type=3&theater (sproloquio o vaniloquio che dir si voglia, che non pubblichiamo per esteso in quanto cominciamo ad essere stufi delle chiacchiere).
30 maggio. Ferrovia Roma-Giardinetti.
L’appuntamento settimanale di "Officina Stampa", la rubrica giornalistica di approfondimento condotta dalla giornalista Chiara Rai, ha dedicato spazio all’annosa vicenda della ferrovia Roma-Giardinetti.
Sottolineando la decisione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti di finanziare il progetto di conversione in tramvia e di prolungamento, sostenuto da Roma Capitale, per un importo pari a circa 213 milioni di euro, ma anche l’importanza di riaprire, nell’attesa degli eventi futuri, l’esercizio della tratta Centocelle-Giardinetti, invocata dai cittadini, associazioni e comitati per ragioni di sicurezza sanitaria e per alleggerire il carico della Linea C.
Il video servizio trasmesso a Officina Stampa del 28/05/2020.
@@@@@@ (frasi eliminate perchè il presente sito non ammette commenti politici).
"Trovo davvero curioso", scrive in un post su facebook il presidente della commissione trasporti Enrico Stefàno, "che chi ad agosto 2015 ha interrotto [il servizio, ndr], oggi si sbracci e ne strilli a gran voce la riapertura, come fosse un interruttore da girare su on". "Come se nel frattempo", aggiunge, "non si sia ridotto il personale, la manutenzione e le relative maestranze (oggi praticamente impossibili da recuperare), come se nel frattempo la Regione Lazio (ancora formalmente il proprietario) non abbia chiaramente detto che non avrebbe pagato i km oltre Centocelle". La Regione Lazio per bocca di Eugenio Patanè, presidente (...) dell’omonima commissione, afferma, invece, essere il Comune a dover richiedere la riattivazione.
Nell’attesa i pendolari aspettano di vedere un treno oltre la stazione di Centocelle, e sgomitano sulla Metro C e nei bus sostitutivi oppure si incastrano con le proprie auto sulla Casilina. E attendono, altrettanto, risposte alla richiesta ufficiale di riapertura, condivisa e inviata il 5 maggio scorso dal Coordinamento Roma-Giardinetti, cioè Legambiente Lazio, l’Osservatorio Regionale sui Trasporti, TrasportiAmo e Assoutenti-UTP. Rispetto alla quale Roma Capitale tace, mentre la Regione Lazio lascia aperto uno spiraglio. Almeno quello. Che, comunque, dovrà essere sviluppato e, eventualmente, tramutato in una direttiva specifica. "Rigettiamo tutte queste polemiche politiche, dall’uno e dall’altra parte", precisano dal Coordinamento, "continuiamo a sostenere che di debba trovare un accordo tra le due amministrazioni per una richiesta la cui necessità è particolarmente evidente. Occorre suddividere i flussi passeggeri in questa fase drammatica, alleggerire le metropolitane A e C, specie al nodo di scambio di San Giovanni, e decongestionare il traffico sulla Casilina. Pagare un servizio integrativo bus e tenere chiusi tre chilometri di ferrovia è uno schiaffo alla cura del ferro e all’ambiente".
Nell’arringa interviene l’ingegnere Alessandro Di Macco, nominato nel Comitato Tecnico-Scientifico dall’Osservatore Regionale, parte integrante del Coordinamento stesso, insieme ai colleghi Pierluigi Siazzu e Massimo Montebello. "L’esercizio è sacro", esordisce dall’alto della sua grande esperienza e competenza maturata, come gli altri, nel settore dei trasporti ferroviari e automobilistici d’Italia. "La riapertura della tratta Centocelle-Giardinetti è strategica, consente di arrivate al nodo di interscambio di Termini senza appesantire la metro A e in tempi minori. Si potrebbe da subito ipotizzare il prolungamento della ferrovia oltre la stazione terminale di Laziali, poche centinaia di metri di binari, una fesseria" (e dove la facciamo passare, questa fesseria? e dove la facciamo terminare? nota del web editor).
La linea A la conosce molto bene, avendo curato, prima con Intermetro poi con l’Acotral, le fasi di pianificazione, costruzione e apertura. "Già allora era carica", rincara l’ingegnere, "è stato un grande errore progettuale appesantire il suo esercizio con i flussi passeggeri della Metro C. Al nodo di San Giovanni mi raccontano scene drammatica, code all’entrata, nei mezzanini e nelle scale mobili nonché assembramenti nei treni. In tali condizioni, faccio fatica a capire come si faccia a rispettare le norme sul distanziamento fisico. Se fossi il direttore dell’esercizio chiederei istruzioni al prefetto". E perché? "È la figura deputata che, a norma di legge, deve garantire il normale svolgimento del servizio, sentiti tutti i pareri". Lo farebbe sul serio? "L’ho fatto e assicurai i collegamenti nella tratta Bari-Matera delle ferrovie Calabro-Lucane, in occasione di una strepitosa nevicata. Ero il direttore. Ripeto, l’esercizio è sacro. Sempre".
Ingegnere, cosa dovrebbe fare l’utenza per farsi ascoltare? "Chiariamo subito un concetto", risponde Di Macco, "un bus non può sostituire un treno, è una contraddizione spendere risorse pubbliche per sostituire, sulla Casilina, la ferrovia con un autoservizio. È contro ogni logica trasportistica. I cittadini hanno piena ragione, ma manca l’organo di interlocuzione; manca il filtro, la commissione che c’era prima, che serviva e serve per ascoltare le valutare le rimostranze dell’utenza. Quando ero direttore alle Calabro-Lucane avevo istituito personalmente questa struttura, che mi dava la forza per chiedere al ministero i fondi da destinare al miglioramento del servizio. In questo momento non c’è, ATAC non ascolta". Qualcuno afferma che riaprire quel tratto costituirebbe danno erariale. "Assolutamente no, magari è l’esatto contrario".
Di Macco ricorda il vecchio progetto di una linea metroferroviaria circolare e tangenziale che metteva in collegamento le metro A, B e Roma-Lido, con annessa realizzazione di grandi parcheggi al di fuori del GRA. "Lo scopo era di alleggerire il nodo di Termini e incentivare la mobilità su ferro". Un’altra occasione mancata. E sulla questione dello scartamento, altro tema nevralgico della Giardinetti, afferma: "il MIT non ha imposto la sua conversione, da ridotto a tramviario. Tra l’altro lo scartamento ridotto agevola la mobilità del treno, in presenza di livellette e curve strette, non è un elemento detrattivo. Anzi. Abbiamo esempi in Italia di conversione o riqualificazione di linee a scartamento ridotto. E poi, quanto ci costa? Smantellare e ricostruire, mi sembra un’esagerazione". E poi si interrompe il servizio? "Altra assurdità. Ribadisco, l’esercizio è sacro, per cui lavori di ammodernamento potrebbero essere svolti in soggezione di esercizio. Un esempio? Sostituii 50 Km di rotaie sulle Appolo-Lucane senza chiudere niente". Ad maiora.
28 maggio. Comunicato Stampa Ferr. Roma-Viterbo, TrasportiAmo: «Significativo passo avanti nostra proposta oraria».
Sono arcinote le criticità della tratta extraurbana della ferrovia ex-concessa Roma-Viterbo, tuttavia apprendiamo, con soddisfazione, un’evoluzione nella riprogrammazione del servizio. Fonti attendibili riferiscono che sarebbe attualmente in visione dei Rappresentanti Sindacali della linea, e implicitamente dell’assessorato ai trasporti della Regione Lazio, un nuovo modello di esercizio, contenente essenziali modifiche all’orario generale in vigore dal 16 settembre 2019 - rimaneggiato per l’emergenza sanitaria - sviluppato al fine di redistribuire il volume della produzione e, conseguentemente, aumentare l’offerta ferroviaria, in questa “Fase 2” e in previsione dell’attuazione della “Fase 3”. Con particolare attenzione nella tratta Catalano-Viterbo, rimasta con soli 8 treni e senza neanche il servizio integrativo bus.
Contrariamente al precedente orario, rispetto al quale abbiamo espresso riserve svariate volte, anche negli incontri istituzionali, questo elaborato mira al superamento degli incroci nella tratta Montebello-Catalano, al perfezionamento di quelli esistenti nella stazione di Vignanello, mediante il presenziamento della stessa con il Dirigente Locale (o Capostazione), e a una maggiore armonia e razionalità nella distribuzione delle tracce orarie. Elementi che, nell’insieme, consentirebbero di avere un servizio extraurbano fluido e rispondente alle domande dei pendolari, con il medesimo numero di materiale rotabile e nel rispetto, sia chiaro, dei requisiti di sicurezza dettati da ANSF.
I treni extraurbani previsti sarebbero in totale 40 Catalano-Viterbo, nei momenti chiave della giornata, in modo da agevolare la mobilità dei lavoratori/studenti e garantire il giusto allineamento con gli arrivi/partenze dei bus Cotral
Il nuovo modello accoglie sostanzialmente la proposta inviata il 29 aprile dalla nostra Associazione che, condivisa con l’ORT-Osservatorio Regionale sui Trasporti e il Comitato Pendolari RomaNord, è stata costruita grazie supporto di tecnici di provata esperienza nel settore dei trasporti, facendo proprie le richieste dei Pendolari, dei Comuni e degli Istituti Scolastici del territorio. È un importante passo in avanti, verso quella normalità tanto attesa dall’utenza.
Auguriamo a questo punto che il documento non si areni tra le solite logiche; fonti sindacali, interne alla Società Atac SpA, fanno sapere che la riprogrammazione dei turni non dovrebbe costituire uno scoglio insormontabile, tale da compromettere l’intero impianto. Migliorare gli orari ormai è un’assoluta priorità: noi vogliamo questo e la Regione Lazio ne è consapevole.
26 maggio. Comunicato (da Asssociazione TrasportiAmo).
21 maggio. Grida e vaneggiamenti a raffica.
Da Cinquequotidiano.
Una richiesta di buon senso: attivare la tratta di ferrovia urbana Centocelle-Giardinetti "al fine di aumentare l’offerta di trasporto pubblico sostenibile nella direttrice Casilina e garantire ulteriormente il distanziamento fisico". Così scrivono nella nota inviata al Ministero dei Trasporti, Regione Lazio e Roma Capitale, Legambiente Lazio, ORT – Osservatorio Regionale sui Trasporti, U.T.P. Associazione Utenti del Trasporto Pubblico Roma e Associazione TrasportiAmo, che hanno formato un coordinamento per la riattivazione dei tre chilometri della storica ferrovia riammodernati e mai entrati in funzione fino alla stazione Giardinetti...
e dalla stessa fonte oltre che da Abitare Roma e Terzo binario (chi più ne ha più ne metta):
"Allarmanti e prevedibili gli affollamenti registrati questa mattina (ieri, ndr), dalle prime ore dell’alba, nelle banchine e sui treni della Metro C. Considerati il flussi passeggeri, il dimezzamento della capacità massima di carico dei convogli e i tempi di attesa, circa 9 minuti, era scontato che si sarebbero verificati criticità tali da precludere, pericolosamente, il distanziamento sociale, imposto per legge". È quanto dichiara il Coordinamento Roma-Giardinetti, composto da Legambiente Lazio, Osservatorio Regionale sui Trasporti, TrasportiAmo e Assoutenti-UTP...
18 maggio. Roma, bus a noleggio per integrare metro. Ma restano chiusi i binari della Giardinetti. (da Asssociazione TrasportiAmo).
16 maggio. Noleggio bus (da Asssociazione TrasportiAmo).
6 maggio. Nemmeno il coronavirus... (da Asssociazione TrasportiAmo)
...riesce a fermare gli adepti della #giardinettiatuttiicosti, che hanno inoltrato la seguente richiesta al Ministero dei trasporti ed altri destinatari.
(destinatari della richiesta)
(firme degli adepti)
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rev. 19/05/21