tram e trasporto pubblico a Roma
La rete tramviaria urbana
Dalle prime concessioni al 1907
Estratto da 106a proposta del Consiglio comunale di Roma, introduzione ed esercizio di nuove linee tramviarie da parte del Comune, 1908 (prima parte).
Due future linee tramviarie esercitate dal comune.
Nella sessione annuale primaverile del consiglio comunale di Roma, tenutasi nell'aprile del 1908, si discute della situazione della rete tramviaria romana, fino allora gestita quasi esclusivamente dalla Società Romana Tramways Omnibus, prendendo atto che le condizioni attuali della città richiedono, da tempo, un nuovo piano tramviario; sono prese in esame due nuove linee tramviarie che si ritengono di esecuzione indifferibile e per le quali il comune assumerebbe direttamente sia la costruzione che l'esercizio:
Con l'eccezione dell'itinerario tra v.le della Regina e p. Indipendenza, le due linee coincidono con quanto sarà realizzato dall'azienda municipale dal 1911: la a) sarà la linea derivante dalla fusione delle I e II nel 1913, mentre la b) è fin dall'inizio la III. Notare il transito per v. dei Villini che porta alla necessità di passare sui binari SRTO in via Nomentana e che sarà sostituito, nel 1913, con l'instradamento v. G.M. Lancisi-v.le del Policlinico; analogamente il transito per v. Montebello-v. Goito sarà sostituito da v.le Castro Pretorio-v. S. Martino della Battaglia.
Nota. - Via Nomentana non è esplicitamente citata nell'itinerario della linea a), nonostante sia evidentemente indispensabile per raggiungere c.so d'Italia; d'altronde, visto che passando per v. dei Villini si finisce in v. Nomentana, tanto varrebbe immettervisi direttamente dall'incrocio con v.le della Regina. Tutto ciò lascia pensare che le cose non fossero, al momento, tanto semplici.
Il consiglio chiede pertanto di approvare la costruzione delle due linee, l'esercizio delle stesse da parte del comune in forma di azienda speciale, il progetto tecnico e il piano finanziario e più specialmente per quel che riguarda i fondi per provvedere alle costruzioni, all'impianto e al primo esercizio delle linee e il mutuo di L. 4.100.100 con la Cassa depositi e prestiti.
Le linee di omnibus e quelle tramviarie a trazione animale.
Se fino al 1876 il servizio dei trasporti in comune nella città di Roma era lasciato alla libera concorrenza, lo sviluppo di nuovi quartieri rese ben presto necessario disciplinare la materia delle concessioni. Un primo contratto per la concessione di linee di omnibus fu stipulato con l'impresa Marini per alcune linee e sei anni di esercizio; subentrò poi la Società romana tramways-omnibus (SRTO) che nel 1885 stipulò col comune un nuovo contratto modificando le linee, mentre ulteriori modifiche furono introdotte con un contratto del 14 settembre 1888, col quale la società rimaneva concessionaria delle seguenti linee, tutte di omnibus a trazione animale, la concessione delle quali doveva scadere nel 1912:
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Le prime linee tramviarie a trazione animale, da p. Venezia per v. Nazionale alla Ferrovia e da p. di Termini a p. S. Giovanni, furono concesse nel 1880 all'impresa Marini (contratti del 21 marzo e del 24 dicembre 1880); da p. Montanara a S. Paolo all'ing. G.B. Marotti (contratto del 29 dicembre 1880). Anteriore era la concessione governativa (tramvia suburbana) per una linea da p.ta del Popolo a p.te Milvio fatta al sig. E.E. Oblieght nel 1877. Queste tre concessioni furono riscattate dalla SRTO nel 1885.
Nel 1889 furono apportate alcune modifiche all'assetto delle linee di omnibus stabilito col contratto del 1885, sopprimendo la linea p. di Spagna-p.te Sisto e concedendo la Foro Traiano-Casermone. Per garantire la concorrenza alla SRTO, fu anche data la concessione di 17 linee di omnibus alla Società Italiana di Omnibus, Tramways e Trasporti, concessione poi riscattata dalla SRTO che esercitò però solo alcune delle linee; infine, con contratto del 24 ottobre 1889 fu concesso alla SRTO il prolungamento della linea p.te Milvio-v. Flaminia-p. ta del Popolo entro le mura aureliane, fino alla p. del Popolo, oltre al raccordo tra p. Vitt. Emanuele e p.ta Maggiore fino alle scuderie della società.
Intanto cominciava a svilupparsi il piano regolatore della città con l'apertura al traffico delle grandi arterie che permettevano di trasformare le scadenti e scomode linee di omnibus a trazione animale in linee tramviarie, sempre a trazione animale, seguendo l'esempio di numerose città italiane e straniere. A ciò si provvide con il contratto del 22 dicembre 1892 con il quale, ferme restando le linee di omnibus non duplicanti il percorso delle istituende linee tramviarie, si concedevano le seguenti linee:
La concessione di tutte le linee, tanto le esistenti quanto quelle di nuova introduzione, fu portata al 1912.
Prima linea a trazione elettrica e ostacoli all'installazione del filo aereo.
Con contratto del 7 novembre 1889 stipulato con la Società Anglo-Romana per l'illuminazione di Roma, il comune aveva favorito il trasporto dell'energia elettrica da Tivoli a Roma, anche se il primo impianto di Tivoli non fu avviato prima del 1892 mentre l'impianto completo vide la luce solo nel 1894. La disponibilità di energia elettrica e l'esempio di altre città spinsero allora il municipio e la SRTO ad un primo esperimento di trazione elettrica sulle tramvie urbane; fu concessa quindi alla SRTO la linea p. S. Silvestro-staz. Termini per v. Capo le Case, con presa di corrente da filo aereo e scadenza della concessione al 1920.
Anche se l'esperimento dette buoni risultati e il pubblicò sembrò apprezzare il nuovo mezzo di trasporto urbano, tuttavia l'introduzione della trazione elettrica su tutte o parte delle esistenti linee a trazione animale sembrava resa difficile per motivi estetici legati alla presenza del filo di contatto nelle strade percorse dai tram elettrici; fu così che con contratto del 5 maggio 1897 si autorizzò la SRTO a trasformare in trazione elettrica tutta la rete di tramvie a trazione animale a condizione però di utilizzare gli accumulatori in luogo del filo aereo; lo stesso contratto portava la p. S. Silvestro-v. Q. Sella fino a S. Agnese e si prolungavano le concessioni fino al 1920.
L'azione monopolizzatrice della SRTO già portava ad inconvenienti nel servizio tramviario con generale insoddisfazione dell'utenza e di conseguenza, mentre era sentito il bisogno di nuove linee, non si volle seguitare nelle concessioni alla SRTO con lunghe scadenze contrattuali; in quest'ordine di idee, fu concessa nel 1897 la p. Venezia-Prati-S. Pietro, con concessione di precarietà generale tanto che non fu nemmeno stipulato un regolare contratto anche perchè in comune si sentiva la necessità di una pausa di riflessione.
Studio organico della rete.
Prima di procedere ad ulteriori concessioni meno urgenti, il comune passò ad uno studio organico della rete a trazione elettrica da realizzare, specialmente in vista del sistema di presa di corrente da adottare. Lo schema di piano regolatore che fu presentato in comune nella seduta del 25 marzo 1898 proponeva le seguenti linee:
Per l'esame di tale proposta, nella seduta del 25 marzo 1898 fu nominata una commissione composta dai consiglieri Nathan, Libani, Giordano-Apostoli, Ceselli e Pacelli. La commissione propose alcune varianti alla 1 instradandola per S. Pietro, v. Reale, p.te Cavour, p.te Margherita e il prolungamento della 3 dal p.te Palatino al porto di Ripa grande; propose inoltre di imporre alla SRTO, in forza del contratto del 22 dicembre 1892, la costruzione della p. S. Pietro-p. della Stazione di S. Pietro, l'eliminazione del trasbordo a p. Venezia e il prolungamento a S. Giovanni della linea di v. Merulana.
Nella discussione che ne seguì, furono auspicate una linea tramviaria che arrivasse al Campidoglio, una diramazione per il mattatoio dalla linea di S. Paolo e la penetrazione urbana di una futura linea extraurbana Roma-Frascati. Tutte le richieste furono accolte dal consiglio comunale.
Richieste della SRTO.
In conseguenza delle critiche rivoltele, la SRTO richiese:
Per l'esame di queste richieste fu nominata una commissione composta dagli assessori Benucci e Coltellacci, dagli ingegneri comunali Viviani e Moretti e dal direttore Cingolani, che diede parere favorevole ai punti 1, 2, 4-7, 10 e parere contrario ai punti 3, 8, 9. La giunta approvò le conclusioni della commissione con delibera del 22 dicembre 1899 tradotta in contratto il 23 giugno 1900; successivamente con delibera del 13 gennaio 1899 fu indetta la licitazione per la S. Pietro-S. Giovanni, della quale rimase aggiudicatrice la SRTO con contratto del 24 giugno 1899. La durata della concessione fu stabilita in 50 anni, ossia fino al 1949.
Progetti della SRTO per i raccordi.
Essendo incominciati lavori per il tunnel sotto il Quirinale, nel 1900 la SRTO, sotto la minaccia di domande di concessione per linee in partenza da v. del Tritone per p.ta Pinciana e la stazione, offriva a sue spese:
La SRTO pretendeva, in cambio, la concessione di utilizzare il filo aereo in luogo degli accumulatori a p. del Popolo, l'impegno a non modificare per 12 anni il piano regolatore dei tramways, l'esonero dal trasporto dei suini e dal servizio dei coupés e la costruzione di un binario di raccordo sul l.gotev. Cenci. Per l'esame di queste proposte la giunta incaricò gli uffici competenti, che però non dettero alcun parere lasciando la cosa in sospeso, per cui la SRTO presentò, il 29 dicembre 1901, una ulteriore serie di proposte:
Oltre a ciò, la SRTO chiedeva di poter utilizzare i rimorchi, di sostituire gli accumulatori sulla linea di S. Pietro e di cessare il servizio dei coupés di piazza e di trasporto dei suini.
Per esaminare queste richieste la giunta nominò una commissione composta da sindaco, dall'assessore Ballori e dai consiglieri Nathan, Boncompagni e Civalleri, che approvò i punti 1-3 e 6-8 respingendo i punti 4 e 5 e la cessazione del servizio dei coupés di piazza e del trasporto dei suini. Invitò inoltre la società a posare il doppio binario su tutte le linee, a migliorare i rotabili utilizzando vetture giardiniera per l'estate, a ridurre il numero dei posti nelle vetture, a stabilire le fermate in punti fissi e ad istituire degli abbonamenti con frazionamenti; fu respinta la richiesta di utilizzo dei rimorchi. Le conclusioni della commissione spinsero la giunta a nuove trattative, che furono discusse in due conferenze tenutesi il 4 e il 7 giugno 1902.
Delibere consiliari del 1902 e contratto del 1903.
Le trattative per la linea del Traforo procedevano con lentezza; con delibera del 28 luglio 1902 il consiglio delegò alla giunta la facoltà di stabilire il modo e le condizioni di trazione sulla S. Pietro-S. Giovanni con i relativi corrispettivi. Con delibera del 27 agosto 1902, ratificata dal consiglio il 23 ottobre, si stabilì che la SRTO, in cambio del filo aereo sulla S. Pietro-S. Giovanni, concedesse le corse popolari, le linee del mattatoio e la Dogana-Policlinico. La giunta si impegnava inoltre nel riordino delle linee degli omnibus con un contratto stipulato il 5 febbraio 1903.
A seguito di questo impegno la SRTO presentò altre proposte, concordate il 18 luglio 1903 con la giunta che deliberò:
Sottoposta questa delibera alla ratifica del consiglio, fu nominata una commissione composta dai consiglieri Cruciani-Alibrandi, Giovenale, Persichetti, Tommasini e Tranzi, che dette parere negativo ai punti 1, 3, 4, 7 e positivo ai 2, 5, 6, dando inoltre parere favorevole al prolungamento a p.ta Salara della linea di v. Calabria.
Prime proposte di municipalizzazione e nuovo piano regolatore tramviario.
Nel gennaio del 1904 il consiglio comunale approvò le conclusioni della commissione, incaricandola di procedere allo studio delle linee oggetto del parere contrario alla concessione alla SRTO; la commissione presentò la sua relazione nell'aprile successivo, favorevole alla municipalizzazione del servizio o quanto meno ad una concorrenza con la SRTO, proponendo:
La commissione propose infine, come piano regolatore tramviario, le seguenti linee:
facendo al contempo voti per la costruzione delle linee suburbane per Monte Mario e per Laurento.
Malgrado i pareri negativi della commissione e sotto la pressione dell'opinione pubblica, la giunta ritenne di proporre al consiglio di delegare un certo numero di consiglieri per ulteriori studi sulla questione tramviaria, ricorrendo anche all'opera di specialisti, e di rimandare a tali studi la decisione sulle linee di omnibus p. Cancelleria-p.ta Salara e p. Mignanelli-p. S. Pietro, concedendo provvisoriamente la linea di v. Depretis in sostituzione dell'omnibus p. Colonna-p. Vitt. Emanuele. Gli studi dell'ufficio tecnico comunale condussero ad una relazione approvata nella seduta del 26 ottobre 1905, che stabili il piano regolatore tramviario nelle seguenti linee:
Studi e conclusioni dell'ufficio tecnologico; la gara per la nuova rete tramviaria
Stante però l'imminente costituzione dell'ufficio tecnologico, la giunta dette a questo l'esame della questione e il detto ufficio presentò una relazione sul servizio della SRTO ed uno studio su nuove linee. Nella prima erano messe in luce le gravi deficienze del servizio prestato dalla SRTO, chiedendo la ricostruzione dell'armamento e della linea aerea, l'incremento nel numero dei rotabili in circolazione con l'immissione in servizio di nuove vetture, la creazione di un deposito con officina e un radicale riordinamento dei criteri di esercizio. L'ufficio presentò poi alcune varianti al piano regolatore del 1905, lasciando inalterate le linee 1-3, 6. 9, 10 e sostituendo alle altre le linee
Per contrastare l'effetto disastroso della relazione dell'ufficio tecnologico, la SRTO propose alla giunta di assumere tutte le nuove linee in base ad un unico capitolato da redigersi aumentando il proprio capitale e ponendo il comune in cointeressenza dandogli una cartella di godimento inalienabile pari alla metà del capitale sociale. La giunta non credette però di prendere in considerazione tale proposta e presentò al consiglio il piano regolatore tramviario insieme alla relazione dell'ufficio tecnologico ed alla proposta della SRTO proponendo che per le nuove linee si aprisse una gara. Il consiglio approvò e delegò il sindaco a nominare una commissione, composta dai consiglieri De Cupis, Malatesta, Santucci, Tommasini e Tranzi per l'esame delle proposte che sarebbero pervenute. Con manifesto del 30 giugno 1906 fu bandita la gara con scadenza 15 ottobre successivo, poi portata al 31 dicembre. Alla gara presero parte:
Tutte le società chiesero la concessione per l'esercizio delle linee per un tempo rilevante, 50 anni in media, motivo per cui la commissione respinse tutte le domande, tranne quella della Società per imprese fondiarie per una linea p. S. Claudio, p. Barberini, v. Sallustiana, v. Po, v.le Parioli, l.gotev. Milvio, l.gotev. in Augusta, p.te Cavour a termini brevissimi e condizioni molto favorevoli; per le altre linee si propose che il comune costruisse in proprio le linee appaltandone l'esercizio. Questa proposta fu approvata dal consiglio, sospendendo anche la proposta della Società per imprese fondiarie.
Senonchè, con le elezioni del 30 giugno 1907 il consiglio comunale fu radicalmente cambiato e tutto restò in sospeso, il regio commissario non avendo voluto assumersi la responsabilità di gravi decisioni.
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rev. B1 24/12/20